Como, nuova vita per Bruni
Presidente del Bologna

L’ex sindaco segue da commercialista la cordata di imprenditori romani che punta a rilevare la società: «È un’operazione molto complicata, non mi pare ci siano le condizioni per una conclusione positiva»

Il suo nome, compare sulla Gazzetta dello Sport di Ferragosto ed è legato alla cessione del Bologna calcio di Albano Guaraldi. E anche nella città emiliana la vendita della società , o meglio la possibilità aperta a terzi di inserirsi nell’aumento di capitale potendo diventare azionista di maggioranza, sta infiammando le giornate.

Il filo che arriva fino a Como porta dritto all’ex sindaco Stefano Bruni, commercialista. E proprio per la sua professione l’ex primo cittadino comasco sta lavorando con una cordata di imprenditori il cui portavoce, Piero Montaquila, ha detto in una conferenza stampa che il gruppo è pronto a rilevare la società con anche il pacchetto di 23 milioni di euro di debiti. E ha anche aggiunto che 15 milioni di euro sarebbero già stati depositati in una banca bolognese.

La vicenda ha visto un comunicato di fuoco della società, diffuso poche ore prima del Ferragosto e pubblicato anche sul sito del Bologna Calcio.

L’avvocato Mattia Grassani, a cui è stata affidata la gestione delle trattative per la cessione del pacchetto di maggioranza della squadra che gioca in serie B dopo la retrocessione che aveva portato il cantante Gianni Morandi, storico tifoso rossoblu, a dimettersi dalla carica di presidente onorario, parla di un incontro, avvenuto a fine giugno. «Gli imprenditori - si legge nella nota che si sono presentati all’avvocato Grassani sono stati Paolo Di Stanislao, ex Presidente dell’S.S. Lanciano Calcio Srl e dell’A.S. Casale Calcio Srl e Said Ansary Firouz, portavoce di Shahrdad Golban, anglo-iraniano, coinvolto nel 2009 nel trasferimento delle quote dell’S.S.C. Venezia srl, conclusosi con il fallimento della società lagunare». E scrive pure che « a tutt’oggi non è stata comunicata alcuna accettazione del prezzo di trasferimento delle azioni richiesto, nemmeno sotto forma di controproposta, così come nessuna fidejussione è stata predisposta dal gruppo interessato all’acquisto del club». Parla poi di telefonate, documenti e precisa che i componenti del gruppo, ad eccezione di chi ha partecipato agli incontri, «sono allo stato sconosciuti».

E ancora: «Qualsivoglia manifestazione di interesse, posta in essere senza il rispetto delle descritte, essenziali, condizioni, non è stata né può essere presa in considerazione, perché carente dei requisiti minimi stabiliti dalla proprietà a tutela della serietà di ogni trattativa». .

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