Ex Sant’Anna, venduto il “G.B. Grassi”
Va alla Cassa depositi per 4,5 milioni

Novità per l’area di Camerlata

Venduta una parte dell’area dell’ex ospedale Sant’Anna. L’ex sanatorio, noto come “G.B. Grassi”, è stato ceduto dall’azienda ospedaliera a un fondo gestito dalla Cassa depositi e prestiti.

La decisione è stata messa nero su bianco dal direttore generale Marco Onofri. L’immobile, si legge, è stato ceduto «a un fondo immobiliare di tipo chiuso gestito dalla “Cdp Investimenti società di gestione del risparmio SpA” per un prezzo complessivo di 4.500.000 euro». La società regionale Infrastrutture lombarde ha seguito l’operazione in qualità di advisor.

In sintesi, Cassa depositi e prestiti ha svolto un’attività di analisi in tutta Italia per individuare immobili di proprietà di enti pubblici da acquistare (per legge può acquisire in modo diretto, su mandato del ministero dell’Economia, immobili di enti e amministrazioni pubbliche, comprese quindi le aziende ospedaliere). Infrastrutture lombarde ha fatto una ventina di proposte e il “G.B. Grassi” è stato ritenuto interessante dalla Cassa depositi e prestiti, che ha offerto 4,5 milioni. Cifra che la Regione ha deciso di accettare sebbene una perizia dell’Agenzia delle entrate del 2 agosto 2013 assegnasse all’ex sanatorio di Camerlata un valore pari a 5.696.000 euro. Il motivo? Una parte dell’immobile è ancora occupata dal Sert e l’acquirente non può quindi godere di tutto il bene, inoltre il mercato immobiliare è stagnante e la probabilità che nuovi bandi per la vendita vadano deserti è «altissima» (ci sono già stati nel recente passato aste pubbliche senza esito). Bisogna tener presente infine da una parte che l’edificio è completamente inutilizzato e il degrado avanza facendo scendere ulteriormente il valore, dall’altro il Sant’Anna continua a sobbarcarsi spese di manutenzione e controllo, senza dimenticare i costi per lo smaltimento dell’amianto stimati, a perizia già effettuata, in 195mila euro.

Infrastrutture lombarde scrive che «la Cassa depositi e prestiti effettua l’operazione su mandato del ministero dell’Economia e con la supervisione dell’Agenzia del demanio, peraltro il perimetro entro cui viene svolta la compravendita coinvolge enti con finalità prettamente pubbliche e con ampia trasparenza».

Con la delibera appena firmata dal direttore, il Sant’Anna «dà mandato al ministero» affinché inserisca l’immobile nel decreto che dovrà emanare per autorizzare la vendita.

A breve dovrebbe essere messa in vendita anche l’altra zona dell’ex Sant’Anna non destinata alla cittadella sanitaria. L’azienda ospedaliera ha chiesto e ottenuto un’apposita perizia sul valore.

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