Il ciclista Usa ferito sul lago
«Ricordo un urto, poi il buio»

Parla Cris Horner, l’atleta americano investito da un’auto sul ramo di Lecco.

Como

«Stavo pedalando verso Lecco, ero in una vecchia galleria, era buio anche se non compeltamente. Mi hanno passato quattro o cinque macchime, l’ultima mi ha urtato con lo specchietto e mi ha fatto cadere».

Passata la grande paura, il ciclista americano Chris Horner, 42 anni, residenza a Como, professionista della Lampre - Merida, racconta dal suo letto d’ospedale al Manzoni di Lecco, il brutto incidente di venerdì a Varenna, quello che sicuramente gli costerà la partecipazione al Giro d’Italia.

«Ho un buco di memoria - racconta - Ricordo soltanto di quando mi sono rialzato. La galleria era vuota, a terra c’era la mia bicicletta. L’ho recuperata, mentre una signora molto gentile si è fermata ad aiutarmi e mi ha spiegato che dentro i cellulari non prendevano e che dovevo uscire. Poi sono arrivati i soccorsi, con la polizia... Sono stati tutti molto bravi, anche qui all’ospedale Manzoni sono tutti molto gentili e professionali».

Per Horner è il primo, grave incidente in carriera: «Non mi sono mai piaciute le gallerie - dice - c’è sempre meno spazio e in tanti casi l’illuminazione è scarsa, ma purtroppo vanno fatte anche quelle... Nelle ultime settimane mi stavo allenando duramente per il Giro». La prognosi parla di un pneumotorace e di quattro costole rotte.

La polizia stradale di Lecco, intanto, è riuscita a risalire all’identità dell’automobilista che, urtando il ciclista, lo aveva fatto rovinare a terra, senza neppure fermarsi per soccorrerlo. si tratterebbe di un uomo di 70 anni di Milano, con seconda casa sul lago. Per il momento non è stato neppure denunciato. Sembrerebbe infatti che fosse giusta l’impressione iniziale dello stesso Horner, quella che l’automobilista, urtandolo con lo specchietto retrovisore in una galleria molto buia, non si fosse neppure accorto di averlo fatto cadere.

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