La Prefettura fa ripartire gli spazzaneve

Bruno Corda scrive alla Provincia: «La viabilità è un servizio pubblico. Garantirla è un obbligo». La presidente Livio replica: «Interverremo, ma si sappia che i soldi sono praticamente finiti»

Il giorno dopo la bufera neve (da non confondere con quella “di neve”, che era attesa a New York e non c’è stata) è tutto un correre ai ripari. Con la Prefettura costretta a scrivere alla Provincia per ricordare che garantire la pulizia delle strade non è un optional, ma un obbligo. E con Villa Saporiti che, dopo aver inviato una lettera allarmante ai sindaci (per quest’anno «i servizi di viabilità invernale» sono già finiti) è costretta a precisare: «Faremo modo di intervenire, soprattutto nel servizio di spargimento sale. Ma sia chiaro: non siamo in grado di garantire il pagamento alle imprese se non per un limitatissimo numero di ore».

La cronaca di una giornata concitata inizia con un autentico diluvio di telefonate e mail inviate dai sindaci del Comasco alla Prefettura e alla Protezione civile per chiedere lumi sul da farsi, dopo l’annuncio firmato dal funzionario provinciale Bruno Tarantola.

«Dopo aver inviato una lettera di raccomandazione alla Provincia sottolineando il fatto che l’ente deve garantire il servizio pubblico della viabilità, ho sentito la presidente Livio che mi ha assicurato il loro intervento in caso di bisogno» chiarisce nel pomeriggio il prefetto Bruno Corda. Maria Rita Livio, presidente della Provincia, ha precisato: «Lo spargimento di sale era già garantito, in ogni caso. La preoccupazione è legata all’eventualità di nevicate che possano durare più giorni, per più ore di seguito perché noi non abbiamo copertura finanziaria. Nell’immediato, dunque, faremo in modo di intervenire. Se dovessimo però vederci costretti a scegliere a cosa dare priorità, la nostra sarebbe la salatura perché il ghiaccio è più pericoloso».

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