Mamma 31enne uccisa da tumore
«In suo nome bisogna lottare»

I familiari della giovane donna di Musso proseguono nella raccolta fondi. «Diceva sempre “Mai arrendersi”, ci ha insegnato a combattere con coraggio»

L’ultimo post sul suo profilo Facebook riporta il bonifico di quasi duemila euro a favore dell’Associazione per la vita, un sodalizio impegnato nella raccolta di fondi per la ricerca oncologica sul bioblastoma.

L’hanno postato i famigliari di Liria Rampoldi, giovane mamma di Musso portata via un mese fa da un tumore al cervello.

«Un ringraziamento speciale a tutte le persone che hanno deciso di contribuire alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro in ricordo di Liria - è la frase che accompagna il post - Un aiuto a tutti coloro che una speranza l’hanno ancora».

Liria avrebbe compiuto 32 anni il prossimo 19 agosto; era sposata e aveva una figlia, Aurora. Una bella famiglia unita, la sua. La terribile diagnosi, per lei, era arrivata nel marzo del 2008: tumore cerebrale. Un perfido male oscuro da lei affrontato e combattuto con tenacia e dignità fino all’ultimo: un intervento chirurgico, infiniti cicli di radio e chemioterapia, fino a intravedere una possibilità concreta di guarigione, poi rivelatasi illusoria.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di LUNEDÌ 4 agosto 2014

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