«Paratie, costi esorbitanti
senza interesse pubblico»

Le critiche del magistrato che archiviò l’inchiesta sul danno ambientale per il muro.

Como

È particolarmente interessante la rilettura dell’ordinanza con la quale il gip, giudice per le indagini preliminari, archiviò l’inchiesta sul danno ambientale causato dal cantiere delle paratie sul lungolago di Como. «A fronte di un’operazione che rischia di rivelarsi economicamente svantaggiosa - scriveva il gip - perché i costi sostenuti sono esorbitanti, non è possibile sostenere che l’opera sia supportata da un interesse pubblico. E se l’interesse pubblico viene meno appare opportuno indagare se i comportamenti dei pubblici amministratori siano stati dettati da interessi privati». Per capire l’archiviazione bisogna tenere conto che l’indagine riguardò soltanto il caso del famoso muro, poi tagliato.

Molto istruttivo anche rileggere la lettera che Roberto Cassani, dell’hotel Metropole Suisse, scrisse prima dell’inizio dei lavori: «È il caso di rovinare per 4 anni l’area...? Esiste una serie valutazione dell’impatto ambientale del cantiere? E cosa succederà se dopo l’inizio dei lavori le fondamenta dei palazzi ubicati sul lungolago dovessero mostrare cedimenti?». «Tutto ciò per che cosa?» si chiedeva Cassani. Già per che cosa? Leggi i servizi su La Provincia in edicola

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