Parcheggi del carico e scarico a Como
Il ministero: «Possono utilizzarli tutti»

IRoma risponde a una richiesta di parere avanzata da un’associazione cittadina. Posti riservati? Soltanto per forze dell’ordine e mezzi di soccorso: illegittimi tutti gli altri

Due novità sul fronte parcheggi. La prima riguarda l’utilizzo degli spazi destinati al cosiddetto “carico e scarico”, che in città sono diverse decine.

Un parere inviato dal ministero dei Trasporti alla Associazione utenti della strada di Como (l’Acus, presieduta dall’avvocato Mario Lavatelli) fa una volta per tutte chiarezza sulle modalità di utilizzo di queste “piazzole” speciali. Che, secondo i tecnici ministeriali, possono essere impiegate da qualunque tipologia di veicolo, e non soltanto da quelli commerciali o promiscui.

Non solo: «La sosta deve intendersi consentita senza limitazioni» nei casi in cui, a corredo della delimitazione dello stallo, sia eventualmente collocata segnaletica che precisi gli orari di applicazione del provvedimento. E poi: i posti per questo tipo di sosta breve andrebbero delimitati soltanto ricorrendo ai colori bianco o blu, e non al giallo, come avviene a Como.

Lavatelli: «Sono, quelle del ministero, precisazioni che ci consentono di dire che questi posteggi possono essere utilizzati per esempio per la sosta notturna, e vista la situazione in città, si tratterebbe di una opportunità non da poco». La seconda novità riguarda la disciplina generale dei posti auto riservati a categorie speciali: secondo quanto si legge nel parere, a parte i residenti, soltanto le forze di polizia, i vigili del fuoco, i mezzi pubblici, i servizi di soccorso e i disabili possono usufruire di spazi a loro riservati. Tutte le altre categorie ne sarebbero escluse. Vietato, per esempio, riservare spazi agli alberghi.

Sempre leggendo tra le righe della lettera giunta da Roma, un commento lo merita anche un passaggio in cui il ministero sembra sollevare qualche perplessità sulla delibera con cui, nel 1995, la giunta di Palazzo Cernezzi definì di «particolare rilevanza urbanistica» l’intero territorio comunale, di fatto rendendo immune il capoluogo dalla norma che impone alle amministrazioni di “conservare” una quota di posti per la sosta libera e gratuita.

È una vecchia ed annosa questione, contro la quale la stessa Acus si era battuta a lungo (difficile far passare alcuni quartieri periferici come luoghi d “particolare rilevanza urbanistica”) e sul quale pende un ricorso, il secondo, dopo il respingimento di una prima istanza avanzata sempre dall’Acus. Scrive il tecnico ministeriale: «È alquanto poco probabile che l’intero territorio possa essere definito come zona a particolare rilevanza urbanistica», anche se «dovrebbero comunque essere valutate le motivazioni dell’amministrazione alla base di un siffatto provvedimento». Mario Lavatelli non cambia idea: «Quella delibera di giunta del 1995 è priva di motivazione, e per questo va considerata illegittima». Sarà un tribunale a stabilirlo. E chissà che non si torni ad avere qualche dimenticato posto “bianco”.

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