Parolario, Villa Olmo gremita per il finale

Tutti in carrozza per la giornata conclusiva della kermesse letteraria, per la gioia dei bambini . Storia, arte, viaggi e temi sacri fanno calare il sipario su un ciclo di incontri che ha riscosso grande entusiasmo

La chiusura di Parolario 2015 è arrivata... in carrozza. Grazie alla collaborazione con il Museo del cavallo giocattolo di Grandate, ieri pomeriggio tutti i bambini che hanno partecipato all’animazione di Gek Tessaro (“Io sono un ladro di bestiame felice”) sono stati trasportati dal cancello del parco fino a Villa Olmo a bordo di un carro d’epoca condotto da due splendidi cavallini. Ed è stata un’ultima giornata piena di eventi di grande spessore.

Un’escalation iniziata dalla presenza, sempre graditissima, dello storico dell’arte, docente universitario, ma per il pubblico televisivo anche appassionato e appassionante divulgatore Flavio Caroli. “Anime e Volti. L’arte dalla Psicologia alla Psicoanalisi” prende spunto da una considerazione di Leonardo Da Vinci: «Se il maestro è da poco, le sue figure paiono la pigrizia ritratta al pennello, e se il maestro è sproporzionato, le figure sue son simili».

«Il grande genio ci insegnava da par suo che l’arte non è solo comprensione del mondo circostante, ma anche spia di una “anima che fa il nostro giudizio innanzi sia il proprio giudizio nostro”, ovvero, del Profondo. Quel Profondo che sarà, nel Novecento, il vero protagonista dell’arte, popolando il mondo delle proprie visioni, allucinatorie, straziate, distorte». Un viaggio nell’arte che mette in evidenza il rapporto tra la fisiognomica, la psicologia e la psicoanalisi nella creatività.

Grande riscontro anche per Pietrangelo Buttafuoco e “Il feroce Saracino” in un momento climaterico come quello attuale. La “Gerusalemme” di Franco Cardini è “Una storia”, come sottotitola il volume, ma anche un’autentica guida realizzata da un pellegrino d’eccezione come il professore. «Il titolo è ambiguo: non è la storia di Gerusalemme, anche se c’è anche quella, città che come tutte le grandi città meriterebbe cento volumi oppure un libretto sintetico. Questo, invece, è in realtà della Città Santa, dei suoi passaggi, dagli ebrei agli arabi, ai cristiani, ai turchi, agli inglesi e poi adesso allo Stato di Israele. Ed è anche un vademecum per la comprensione di questa città, per chi la vuole vivere veramente».

Il discorso si è spostato sul sacro anche a Brunate, location ideale per parlare di un’altra altura, il Monte Athos, con Fabrizio Ardito. A Villa Sucota, sede della Fondazione Ratti, si è parlato di erba buona, quella dei “Frutti della passione” di Paolo Cottini, ma anche della “Malerba”, quella rappresentata dal mafioso condannato per omicidio plurimo raccontato da Carmelo Sardo.

A Villa Bernasconi di Cernobbio si è conclusa anche la XXV Miniartextil con un incontro dedicato a Maria Lai, artista che è stata il nume tutelare di questa edizione. Agli incontri di ieri ha partecipato anche l’assessore regionale alle culture, identità e autonomie Cristina Cappellini che ha confermato, ancora una volta, la vicinanza sua e della Lombardia alla manifestazione culturale lariana.

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