Troppi negozi: stop alla Ticosa
Si cerca un piano alternativo

Il sindaco rileva «criticità», e ammette che sono in corso verifiche legali sul progetto del centro commerciale. A Palazzo Cernezzi si sta già lavorando a un piano alternativo per l’utilizzo dell’area dopo la bonifica

Como

Multi e Comune sono a un passo dall’addio per il recupero dell’area ex Ticosa. Formalmente sono in corso, da entrambe le parti una serie di approfondimenti legali, ma la parola addio deve solo essere ufficializzata. A meno di colpi di scena che sembrano, al momento, molto difficili.

Nell’ultimo faccia a faccia tra l’amministrazione comunale (c’erano il sindaco Mario Lucini, l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino, il dirigente comunale Giuseppe Cosenza, i legali del Comune e per Multi l’amministratore delegato Luca Finzi e Stefano Pavarini con i loro legali oltre al progettista esterno alla società Massimo Novati) sono emerse una serie di problematiche sul parco commerciale, in pratica una superficie da destinare a negozi. Nel documento di inquadramento e nel bando di gara era espressamente prevista l’esclusione della grande distribuzione. Nel progetto originario si parlava di centro commerciale naturale che, secondo diversi pareri, non è il caso di via Grandi, dove l’idea è quella del parco commerciale. E quest’ultima definizione, nelle classificazioni di Regione Lombardia, rientra nella grande distribuzione.

Una questione squisitamente tecnica, ma che sembra molto difficile da superare a meno di un cambio radicale dell’ipotesi progettuale della quale l’azienda sta discutendo con l’amministrazione, ma per ora solo informalmente. Ufficialmente non è infatti mai stato depositato nessun nuovo progetto alternativo. A Palazzo Cernezzi gli uffici si stanno già muovendo per predisporre un piano alternativo sull’utilizzo dell’area una volta completata la bonifica del sottosuolo ancora in corso. Le opzioni verranno presentate alla giunta nell’arco di qualche settimana.

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