Bar e ristoranti aperti
Primo giorno in Ticino:
locali strapieni

Nei pubblici esercizi impiegati 3.500 frontalieri. E ora Berna valuta ulteriori allentamenti

“Siamo ripartiti col botto”. Dal suo ristorante o meglio dalla terrazza del suo ristorante di Morcote - affacciata sul Ceresio - il vicepresidente di GastroSuisse (e presidente di GastroTicino), Massimo Suter, commenta all’insegna del “buona la prima” la riapertura delle terrazze - vale a dire gli spazi all’aperto - di bar e ristoranti in Ticino e più in generale in Svizzera. Misura questa annunciata dal Governo di Berna che peraltro avrebbe anticipato forse già questa settimana di dar corso a ulteriori allentamenti.

Il condizionale è d’obbligo, considerato che nell’ultimo fine settimana i contagi sono raddoppiati in Svizzera rispetto al fine settimana precedente (4905 i contagi del fine settimana, con 16 decessi e 148 nuovi ricoveri), ma certo la realtà ospedaliera è ben diversa da quella della seconda ondata, quando le terapie intensive erano andate in fortissimo affanno.

«Serviva un segnale di speranza e credo esistano i presupposti per un ulteriore allentamento delle restrizioni. E finalmente, con la riapertura delle terrazze di bar e ristoranti si è posta la parola fine a quella pratica barbara di mangiare per strada, a fronte di tutte le attività chiuse - sottolinea ancora Massimo Suter -. La gente ha voglia di uscire, anche se certo pur avendo la possibilità di rimanere aperti fino alle 23 sarà difficile, viste le attuali temperature, riuscire a lavorare bene la sera. Ma serviva un segnale per noi, per i nostri dipendenti e per un mondo quello della ristorazione, che dal 22 dicembre era fermo al palo».

Con le terrazze di bar e ristoranti, da ieri hanno potuto tirare un primo sospiro di sollievo anche le strutture culturali e per il tempo libero, pur a fronte di posti a sedere ridotti all’osso. Va ricordato che manifestazioni e spettacoli al chiuso potranno tenersi con massimo di 50 persone, mentre per quelle all’aperto il limite è fissato a 100.

In Canton Ticino, bar e ristoranti danno lavoro a 3500 frontalieri. Non tutti hanno ripreso servizio ieri sia perché non tutti i bar e ristoranti dispongono di aree all’aperto e sia perché aprile è pur sempre un mese di transizione in vista della stagione estiva. Lo stesso vicepresidente di GastroTicino, via social, ha scritto di non dimenticarsi «di chi oggi non potrà aprire».

La situazione è tutta in divenire, anche se il Ticino e la Svizzera hanno dalla loro il tutto esaurito (o quasi) del lungo fine settimana di Pasqua, con gli alberghi pieni. Un’intensa quattro giorni, in cui - come rimarcato dallo stesso Governo di Berna - non si è avuta un’impennata dei contagi. La parola ora torna a Berna, con il ministro Alain Berset che più volte, anche la scorsa settimana, ha invitato tutti alla prudenza, visto che la pandemia non è ancora alle spalle e la campagna vaccinale in molti Cantoni fatica a decollare, a causa anche delle forniture a singhiozzo di vaccini.

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