Como, la crisi del rublo fa paura
Ma il mercato del lusso tiene

La svalutazione del rublo nella Federazione Russia sta penalizzando le imprese comasche, che iniziano a ricevere richieste di proroga per la consegna della merci e slittamenti nei pagamenti.

Secondo una recente indagine di Confartigianato Lombardia, la provincia di Como è tra le prime venti province italiane per volume di vendite verso la Federazione Russa, ma ha subito una contrazione delle vendite pari a -4,3%, nel periodo da gennaio a settembre. Un dato non completamente negativo se raffrontato con il calo delle vendite settore manifatturiero lombardo: -8,1% (-185 milioni di euro).

La provincia di Varese registra un calo drastico del 50 %. Bene invece Milano(+2,8%) e Bergamo(+13%), uniche realtà a segnare un incremento.

«Considerando che la situazione è difficile, il dato non è così negativo. Soffre il retail ma il mercato del lusso in Russia sta tenendo», commenta Massimo Moscatelli, vicepresidente di Confartigianato: «In realtà in questo momento in Russia la preoccupazione e la svalutazione del rublo sta colpendo il ceto medio. Conseguentemente soffre chi si rivolge al ceto medio, mentre tiene il mercato del lusso, i made in Italy è molto apprezzato e nel Comasco abbiamo molte realtà che producono prodotti di qualità. Nel legno arredo siamo specializzati sui progetti chiavi in mano, mobili su misura, contract, molto ben visti in Russia. Il contract tiene, mentre le grosse aziende che si rivolgono al ceto medio pagano la svalutazione del rublo».

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