Como, l’Inps ai frontalieri
«Restituite i soldi»

Lettere dell’ente ai lavoratori comaschi che in passato hanno percepito l’indennità di disoccupazione. I ricorsi per ora non hanno sortito risultati concreti. I sindacati chiedono un intervento del governo

La richiesta della restituzione sulle indennità di disoccupazione da parte dell’Inps (assegnate 5 anni fa) irrompe nella vita di un numero crescente di frontalieri. Con amarezza, anche perché c’era un fondo di 280 milioni da cui attingere.

Un problema da cui il sindacato vuole anche trarre però energia per rilanciare una domanda: chiedere al nuovo governo – spiega Andrea Puglia dell’Ocst, che è anche vicepresidente del Consiglio intersindacale regionale – di ricostituire subito una legge specifica per la loro disoccupazione.

L’argomento è stato affrontato in una recente assemblea sulle tematiche di questi lavoratori. Ancora in questi giorni stanno arrivando le richieste da parte dell’ente di previdenza, complici anche i tempi postali.

Questo per un decreto europeo di cinque anni fa, appunto, che stabilì come proprio dal mese di aprile l’indennità dovesse essere erogata secondo le modalità del Paese di appartenenza.

C’è chi ha fatto ricorso, chi ha consultato i sindacati perché l’unica certezza che riscontra è un ulteriore aggravio con le spese legali. L’unica via sicura che si può percorrere sembra quella della rateizzazione, in base alle proprie condizioni economiche. I numeri non sono noti con precisione, a parte Verbania, che però è realtà piccola e riscontra una trentina di casi. Como e Varese ne hanno senz’altro molti di più. E quelle restituzioni non sono proprio secondarie sulle vite delle persone.

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