Como, nuovo presidente per i costruttori: «Più investimenti»

Francesco Molteni, già numero due, nominato alla guida di Ance al posto di Luca Guffanti . «Bisogna restituire un ruolo centrale al nostro settore»

Due missioni possibili: recuperare il ruolo centrale del costruttore che vuole dialogare con le amministrazioni e attirare investimenti sul territorio. Un duplice compito illustrato ieri dal nuovo presidente di Ance Como: Francesco Molteni, ingegnere di 50 anni, che già era vicepresidente dallo scorso settembre. Sposato, padre di due figli, segno particolare la passione per lo sport (è maratoneta, scialpinista e appassionato di trailrunning) è stato eletto giovedì sera.

E attorno a lui un consiglio più giovane, anche se non mancano nomi di esperienza nel direttivo dell’associazione. Ieri Molteni si è presentato ufficialmente, al suo fianco Alessandra Bianchi, che è vicepresidente (oltre che presidente del gruppo giovani) con Filippo Pontiggia ed Eugenio Rizzuti, e il direttore Aster Rotondi.

Molteni non ha nascosto i numeri ancora pesanti per il settore. Da quando è esplosa la crisi, i posti di lavoro sono scesi a 10mila a 4mila in base ai dati della Cassa edile. E non è che il 2017 sia iniziato con segnali molto differenti: tant’è che il primo quadrimestre dell’anno fa intravedere l’amara prospettiva della perdita di altri 500 posti.

In questo contesto, però, Ance prova a reagire. Con «la centralità del costruttore da tutelare, la capacità di tornare a essere i principali artefici della trasformazione del territorio» appunto, ma anche linee guida precise da seguire. Insieme è la parola che sta a cuore a Molteni, tanto più in un momento – ricorda – che ha significato il rinnovamento per diverse amministrazioni pubbliche (le tre città principali della provincia) come per le associazioni: «Nell’ambito della trasformazione del territorio, un aspetto strategico è il monitoraggio delle potenziali aree di sviluppo del territorio». Questo nell’ottica della collaborazione con l’ente locale, a partire dal capoluogo. Perché «bisogna individuare la valenza pubblica di un comparto che può aiutare a rigenerare il territorio, con impegno reciproco. Noi ci mettiamo le proposte, loro tempistiche accettabili».

Ma è possibile o la burocrazia rende tutto ciò un sogno? Lo chiediamo a maggior ragione, visto che l’ingegnere (che vive a Giussano) è stato assessore tecnico per dieci anni: «Da allora le cose si sono ulteriormente complicate – precisa – ma io credo che resti possibile. Spesso si dice il contrario come scusa».

Con questa convinzione, l’ultima assemblea ha visto già consegnare il messaggio dal presidente uscente Luca Guffanti al neo sindaco Mario Landriscina e anche al governatore della Regione Roberto Maroni. Calata la carta della fiera di Cannes dedicata agli investimenti immobiliari, Mipim, in cui coinvolgere Como, l’associazione vuole andare avanti con forza: «E abbiamo avuto buone sensazioni» assicura Molteni. Così come si spera in un riscontro positivo per la realizzazione della Varese-Como-Lecco (per cui è stato consegnato il dossier alle autorità)viste anche le risorse a disposizione della Regione.

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