Confartigianato Como, la sfida del cambiamento. «Alle imprese artigiane serve una nuova visione»

Il presidente Roberto Galli in assemblea: «Cresce chi sa rispondere a sollecitazioni imprevedibili». Le difficoltà: inflazione, poco personale e il caro energia

Tutto è in divenire e «per poter crescere bisogna saper gestire il cambiamento»: la regola aurea di ogni impresa è ancora più vera in un contesto complesso e mutevole come l’attuale. Lo ha ricordato Roberto Galli, presidente di Confartigianato Imprese Como alla 77esima assemblea annuale dal titolo “L’impresa di crescere”, ieri allo Sheraton Lake Como Hotel.

«Crescere per un’impresa significa saper sopravvivere e adattarsi al mercato, innovarsi, riorganizzarsi, avere una nuova visione - ha detto - Mai come oggi le strategie aziendali delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese devono rispondere a tutte le sollecitazioni esterne complesse ed imprevedibili». In particolare Galli ha individuato tre elementi di difficoltà: il primo è l’andamento dei prezzi, che ha generato una fortissima inflazione, e l’aumento del costo del denaro. Il prezzo dei prodotti e servizi offerti costituisce, soprattutto in questo periodo di forte inflazione, una componente fondamentale delle strategie e della capacità dell’azienda di accrescere il proprio posizionamento in mercati che sono diventati più fragili, mutevoli e discontinui.

Carenza di lavoratori

Il secondo fattore riguarda la difficoltà di trovare lavoratori specializzati e affidabili. Un elemento che sta diventando strutturale.

È la conseguenza della crisi demografica, del gap tra scuola e mondo del lavoro, della rivoluzione digitale e infine di un diverso valore dato al lavoro. «Il fenomeno va affrontato con un approccio sistemico e coordinato con interventi di politica economica e sociale differenti rispetto al passato – è stato il suggerimento - il mondo della scuola, delle istituzioni, della politica e le imprese devono operare in completa sinergia per riuscire a ridurre l’enorme divario che si è generato tra domanda e offerta. E anche noi imprenditori dobbiamo raccontare e testimoniare le nostre professioni rivolgendoci alle nuove generazioni in modo attrattivo».

La sostenibilità

Il terzo fattore che ha caratterizzato questi ultimi 12 mesi è il caro energia. «Oltre il 50% delle imprese lombarde indica tale elemento come impedimento all’operatività. A questo si aggiunge la conseguente crisi dei materiali che ha dimostrato l’importanza dell’efficientamento energetico, dell’autonomia energetica e dei processi di economia circolare – ha spiegato il presidente - Le realtà che avevano già implementato queste soluzioni hanno tratto non pochi vantaggi. Le piccole e medie imprese potrebbero trarre ancora maggiori benefici dall’adozione di pratiche sostenibili, se avessero incentivi concreti a sostegno degli investimenti in questo settore. Non si tratta più solo di ambiente, ma di sicurezza nazionale e di sicurezza economica». Resta la domanda: a fronte di queste difficoltà, quali possono essere le strategie per attraversare il cambiamento e crescere? Le soluzioni suggerite sono: investimenti, fare sistema per rendersi più forti e competitivi, innovare con lungimiranza.

Tre azioni che trovano sostegno e affiancamento nella partecipazione alla vita dell’associazione e negli strumenti che Confartigianato Como può mettere a disposizione delle imprese del territorio.

«Il Made in Lombardia è rappresentato per oltre il 4% dal Made in Como e il valore delle esportazioni per il 2022 si attesta a 6,5 miliardi – ha concluso Roberto Galli - A oggi le imprese artigiane comasche registrate sono 14.765 e per quasi il 70% hanno già realizzato un investimento nell’ambito della trasformazione digitale, a dimostrazione della grande capacità di saper guardare al futuro per crescere e migliorarsi».

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