Conferma in Appello: niente fallimento per La Murrina

Confermata la decisione del Tribunale fallimentare di Como che lo scorso dicembre aveva decretato l’omologa del concordato

La Murrina, storica azienda produttrice di vetro, è definitivamente salva. Lo ha sancito, con una lunga sentenza destinata a fare giurisprudenza, la Corte d’Appello di Milano, accogliendo interamente le tesi del legale della società, Stefano Ambrosini, noto esperto di crisi aziendali.

La corte meneghina ha respinto il reclamo dell’Agenzia delle Entrate, che lamentava - a suo dire - una erronea applicazione della legge fallimentare da parte del Tribunale di Como, che alcuni mesi fa aveva omologato il concordato. La Murrina non ha comunque mai smesso di operare sul mercato, confermandosi eccellenza del made in Italy dopo le prestigiose commesse per l’illuminazione di grandi navi da crociera, del palazzo presidenziale iracheno e, di recente, dell’Hotel Gallia di Milano.

La società si è salvata in virtù del “decreto risanamento” che lo scorso anno ha modificato la legge fallimentare. I giudici di Como (Marco Mancini, giudice delegato, Paola Parlati, presidente vicario) hanno omologato il concordato preventivo chiesto dall’azienda nonostante il voto contrario della maggioranza dei creditori. Azienda salva, dunque, visto che nel concordato si prevede non solo il pagamento di gran parte dei debiti arretrati (parliamo di una cifra superiore ai 15 milioni di euro), quanto soprattutto la ripresa dell’attività e un progetto quinquennale di rilancio.

Nel concordato La Murrina prevede il pagamento al 100% di tutti i crediti chirografari e privilegiati (e quindi, in primis, dei dipendenti), mentre per l’erario prevede il pagamento del debito per l’importo complessivo di euro 2.914.237, pari a poco più del 36,20% dell’ammontare complessivo.

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