«Costi dell’energia: meglio puntare su tariffe flessibili»

Bollette L’ad di Enerxenia/Acel Giovanni Perrone analizza contesto globale e strategia anti rincari. «Con il price cap ci sarà una riduzione dei prezzi»

Il governo ha appena prorogato per tutto il terzo trimestre gli sconti (riduzione dell’Iva e azzeramento degli oneri di sistema) per limitare l’impatto delle bollette di luce e gas per imprese e famiglie. Ma cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? Quali saranno le ricadute di un eventuale price cap? E, soprattutto, qual è la strategia migliore per affrontare i prossimi mesi? Ne abbiamo parlato con Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acel Energie/Enerxenia /Gruppo Acsm-Agam).

Il contesto

Innanzi tutto il contesto, con qualche numero di riferimento: «Il 24 giugno 2021 il gas alla borsa di Amsterdam era quotato a 20 euro/MWh; dopo un anno, siamo a 133 euro/MWh - dice Perrone - negli ultimi mesi stava scendendo, si era portato sotto gli 80 euro/MWh, ma i mercati hanno reagito bruscamente alla notizia dei tagli alle forniture che la Russia ha iniziato ad operare dal 14 giugno».

In questo scenario si innesta la battaglia del governo italiano per introdurre un price cap a livello europeo. «Poco prima del 14 giugno eravamo di fronte a prezzi quattro volte superiori a quelli di un anno fa a fronte sostanzialmente di una offerta e una domanda sostanzialmente invariate - continua l’ad di Enerxenia - quindi l’incremento dei prezzi è solo in minima parte dovuto alle dinamiche di domanda e offerta e in larghissima parte al “nervosismo” che i mercati a termine incorporano nelle quotazioni».

In questa situazione cosa potrebbe cambiare stabilendo un valore soglia? «Aumenterebbe enormemente il potere di mercato dell’acquirente: se è vero che il gas russo è essenziale per l’Europa, è anche vero che al gas estratto nelle regioni occidentali della Russia non vi sono alternative all’Europa - dice Perrone - anche se non è da escludere, a fronte di un prezzo più basso diventerebbe ancor meno credibile la minaccia della Russia di tagliare le forniture perché incasserebbe ancora meno: adesso invece incassa lo stesso grazie al fatto che consegna meno gas, ma il gas consegnato viene pagato di più».

Il price cap avrebbe ricadute concrete sulle bollette: «Sicuramente contribuirebbe ad abbassare i prezzi del gas e di riflesso quelli dell’energia elettrica, chiaramente in funzione del proprio contratto - dice ancora Perrone - sui contratti a prezzo fisso per un po’ non si avrebbero effetti, sui contratti in tutela (PFor) avremmo riduzioni graduali di trimestre in trimestre, sui contratti a mercato libero ( indicizzati al PSV) la discesa delle bollette sarebbe più immediata».

Le condizioni

Qual è la strategia di Enerxenia e come sta orientando i consumatori? «Più dell’80% dei nostri clienti a mercato libero hanno “prezzi bassi e fissi”. Questi clienti pagano oggi il gas un terzo delle quotazioni che girano sul mercato. Questi contratti pian piano andranno a scadenza e le condizioni andranno rinnovate. Chiaramente quei prezzi che siamo riusciti a garantire lo scorso anno non esistono più per nessuno, poiché noi per primi dovremo andare a comprare l’energia a prezzi che si sono quintuplicati - spiega - in una situazione come questa proponiamo ai nostri clienti una nuova formula che ha due caratteristiche. La prima è di passare ad un prezzo variabile. Può sembrare contro-intuitivo, ma credo che nessuno di noi farebbe oggi un contratto con il benzinaio sotto casa per fissare oggi per i prossimi due anni il prezzo a 2,1 euro/lt. Perché allora dovremmo farlo per luce e gas? L’unico modo per vedere scendere la propria bolletta nei prossimi mesi è avere contratti flessibili e dinamici, che riflettano quanto prima possibile le riduzioni di prezzo che tutti auspichiamo e che con la proposta del price-cap stanno diventando più probabili».

Altra indicazione, più tecnica, prende in considerazione i parametri di indicizzazione dei prezzi: «La seconda è di avere un indice italiano e non olandese, mensile invece che trimestrale e consuntivo invece che basato sulle previsioni. Il prezzo applicato ai contratti in tutela è formato dalle quotazioni sull’Hub olandese due mesi prima ed è fisso per un trimestre. Quindi è influenzato da dinamiche internazionali e da aspettative dei mercati più che dalle dinamiche di domanda e offerta. E scende lentamente. Noi proponiamo un indice che invece scende più velocemente, che guarda alla situazione effettiva italiana nel mese in cui viene consumato il gas, ossia alle dinamiche di domanda e offerta più vicine a noi».

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