D&G, il filo di seta da Como alla Puglia

L’evento Sfilate d’alta moda e gioielleria con i nuovi modelli in due location mozzafiato ad Alberobello e Ostuni. I due stilisti: «Tutte le firme italiane dovrebbero acquistare solo tessuti del nostro Paese, la qualità è ineguagliabile»

Le sfilate d’alta moda e d’alta gioielleria di Dolce & Gabbana sono un sogno, il copione di un film, la storia dell’artigianato di lusso italiano che poche altre maison promuovono con lo stesso orgoglio e lo stesso impegno.

Un’impresa complicatissima, che richiede un anno di lavoro e coinvolge le iconiche località del Bel Paese. Nel 2018 la maison aveva reso omaggio alla bellezza e all’arte tessile lariana, valorizzata anche negli eventi andati in scena nei giorni scorsi in Puglia, con metri e metri di chiffon, organza, duchesse trasformati in magnifici pezzi unici, alcuni anche in tele d’autore da un gruppo di pittrici del Comasco.

«Il nostro è un percorso in difesa di un heritage unico, tutta la seta che usiamo viene prodotta nelle migliori fabbriche del distretto, per l’alta moda, ancora con antichi telai». Ma come tutelare questo patrimonio per incentivare i giovani e il futuro? «Tutte le firme italiane dovrebbero acquistare solo tessuti fatti in Italia che hanno una qualità ineguagliabile, punto» hanno risposto senza esitazioni Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Clienti super selezionati

I due stilisti hanno preparato una sceneggiatura incredibile, non da meno le collezioni, per 500 clienti top spender provenienti da tutto il mondo, anche dalla Cina. Primo appuntamento la sfilata Alta Moda Donna tra i trulli di Alberobello. Sotto il cielo arancione del tramonto gli ospiti hanno raggiunto la piazza del piccolo paese lungo la via dei Mestieri, tra artigiani che mostravano lavorazioni antiche, dalle orecchiette fatte a mano ai pizzi. Valori fondanti della collezione l’amore per il fatto a mano che nasconde una poesia starordinaria e sa regalare emozioni uniche.

Tra il pubblico anche Helen Mirren

A bordo della pedana ogni cliente era collegata con un buyer per aggiudicarsi con un messaggio WhatsApp l’abito più prestigioso, più esclusivo, quello che fa sentire speciali e diversi da tutte le altre. Un servizio “see now buy now” haute couture. In passerella pizzi e merletti neri, il segreto dell’intimo svelato in lievi abiti che lasciavano intravedere le calze parigine. Corpetti intrecciati come cesti di vimini, ma in seta. E per la gran sera trulli intarsiati su gonne a ruota dai riflessi argento, o trasformati in copricapo giganti. Sporte con le spighe di grano, fazzoletti da contadina e pantofole ad accompagnare ricami antichi nelle tonalità del bianco, dell’oro, del beige.

Altra esperienza unica la sfilata dell’Alta Sartoria nella cornice di Ostuni. Tra i cavalieri di Sant’Oronzo in parata come nella ricorrenza estiva che il 26 agosto commemora il santo che salvò la città Bianca dalla peste, la dote nuziale delle fanciulle di una volta diventa corredo maschile. Tovaglie, lenzuola, tende, copriletti in lino, acquistati ovunque nei mercatini dell’antiquariato o da collezionisti svelano l’ispirazione di camicie, giacche, vestaglie e pantaloni che trovano nuova vita nell’armadio dei dandies contemporanei.

Riproducono invece le ceramiche di Grottaglie le mini corazze in resina stampata in 3 D. Rasi neri e color champagne costruiscono raffinati completi con corpetti che abbracciano il busto abbinati a pantaloni fluidi, stretti in vita da una fusciacca. Alla fine del défilé, gli 89 modelli formano un quadro indimenticabile sullo sfondo del palazzo che si affaccia sulla piazza della nota località turistica, mentre gli applausi dei residenti affacciati su balconi si fondono con quelli delle celebrità sedute ai tavolini che attorniano la passerella. Tra loro il premio Oscar Helen Mirren, travolta dal grande spettacolo, da un’eleganza che esalta le tante e incredibili tradizioni del made in Italy.

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