Fotovoltaico, boom degli impianti. Le aziende: ordini smaltiti a fatica

EnergiaIncentivi, facilitazioni burocratiche e rincaro del gas alla base dei risultati record. Nel 2022 +70% di potenza installata. «Soluzione efficace per calmierare le bollette»

Nel 2022 in Italia si è verificata una crescita per investimenti nel fotovoltaico superiore ai dieci anni precedenti di installazione. Dubbiosi fino al 2018, mentre in Europa si investiva in energia pulita, dal 2018 gli italiani hanno corso ai ripari e già nel 2021 il nostro Paese era al secondo posto nella classifica dei mercati europei dell’home storage.

Il mercato italiano è salito a 321 MWh installati all’anno, in crescita del 240% nel 2021 rispetto al 2020, grazie alle condizioni molto vantaggiose del suo sistema di incentivi superbonus 110%, secondo lo studio realizzato da SolarPower Europe.

Una crescita proseguita nel corso del 2022 con un +70% in potenza delle installazioni rispetto al 2021, secondo dei dati del Politecnico di Milano. Oggi si producono in Italia nel complesso 60 GW di energia rinnovabile. «Nonostante la fetta più grande di questa sia energia solare, seguita da energia proveniente da impianti eolici e idroelettrici, le cifre, 935 megawatt, il 30% in più rispetto all’anno precedente, non sono paragonabili a quelle del mercato del fotovoltaico nei paesi in vetta alla classifica Ue» osserva Vittorio Ronchini, dell’azienda Ronchini grandi impianti di Faloppio. Fondata nel 1973 e con circa 30 collaboratori, ha un’esperienza e una serie di certificazioni che la accreditano anche per i lavori nel settore pubblico dove il ricorso al fotovoltaico è fortemente incentivato da risorse a fondo perduto, purché i lavori producano un effettivo risparmio energetico dimostrabile.

Nel settore privato il merito della crescita di quest’anno non è dovuto solo al superbonus. Sono almeno tre i fattori che ne hanno determinato l’incremento: certamente i bonus per le ristrutturazioni ed efficientamento energetico, la crisi delle fonti fossili per la produzione di energia e per tutti i sistemi di approvvigionamento dislocati e, non ultimo, la facilitazione per cui oggi l’installazione del fotovoltaico rientra in edilizia libera. Il risultato è che l’Italia è diventata uno dei quattro paesi dell’Unione europea più promettenti per lo sviluppo del mercato del solare domestico a batteria.

«Un impianto fotovoltaico oggi è sicuramente un investimento più conveniente e accessibile rispetto all’offerta del mercato di dieci o venti anni fa, sia sotto il profilo economico che grazie alla migliorata tecnologia – continua Vittorio Ronchini - nel panorama attuale il fotovoltaico è una soluzione efficace per chiunque voglia risparmiare sulle bollette, oltre al suo basso impatto ambientale è un sistema che genera “energia pulita” in modo conveniente», per tutte queste ragioni l’anno si chiude in modo positivo e sono ottime le prospettive per il 2023.

Un andamento crescente confermato da Armando Borghi, azienda a Olgiate Comasco con 7 collaboratori: «non c’è stata una sola realizzazione a nuovo o importante ristrutturazione che non abbia previsto l’installazione di impianti fotovoltaici – ha spiegato – oggi si stanno calmierando sia i costi che la reperibilità dei materiali. Sono moltissime le aziende, soprattutto le più energivore, che cercano di rendersi parzialmente autosufficienti o almeno di abbattere in parte i costi dell’energia. In questo momento ci siamo fermati per il fotovoltaico perché non riusciamo a servire tutte le richieste. Aspettiamo di smaltire il lavoro per poi riprendere con gli ordini».

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