Frangi presidente camerale
«Prematuro». C’è chi frena

Il leader di Confcooperative: «Pensiamo prima al futuro dell’ente». E Brenna: «Io sogno un imprenditore, un giovane come Renzi»

Prima, si pensi al futuro delle Camere di commercio. E a frenare la proposta di riforma che in realtà le distruggerebbe. Poi si parlerà di rappresentanza e nomine. E qui scattano i distinguo.

Perché il nome di Mauro Frangi - attuale presidente di Confcooperative e coordinatore del tavolo per la competitività camerale - ha fatto passi avanti. Ma queste settimane sono delicatissime. Unindustria ieri ha preferito non commentare ufficialmente la possibilità di una convergenza su questo nome.

Anche da parte di Frangi massima prudenza. Ieri peraltro, come molti comaschi, attento a seguire l’intervento del premier a Strasburgo. E se confessa sintonia generale con Renzi, c’è un punto su cui la distanza è totale: «Un errore la posizione sulle Camere di commercio, e persevera, dal 2011. Danneggerebbe lo sviluppo dei territori e c’è solo da augurarsi che nella conversione del decreto non passi».

Le Camere vanno riformate - prosegue Frangi - ma dimezza le entrate e depotenziarle non ha senso: «Pensare a Como negli ultimi 20 anni senza Camera di commercio significa pensarla molto più povera».

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