Frontalieri in Ticino
L’ambasciatore
convocato da Roma

Il segretario generale

della Farnesina

ha voluto protestare

contro le recenti misure

Le misure antifrontalieri sono contro la libera circolazione. Il segretario generale della Farnesina, Michele Valensise, ha convocato ieri l’ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler per esprimergli «la viva preoccupazione italiana per le misure introdotte dalle autorità cantonali ticinesi a carico dei lavoratori frontalieri italiani».

In una nota, il ministero degli esteri ricorda appunto che «si tratta di misure in violazione dell’ accordo europeo sulla libera circolazione delle persone del 1999, palesemente discriminatorie nei confronti di cittadini italiani e in contraddizione con l’eccellente stato delle relazioni bilaterali».

Non solo. Il segretario generale ha chiesto un nuovo impegno a Berna per mettere una fine a questi problemi che continuano a turbare l’Italia e i frontalieri.

Sempre secondo la Farnesina, «Kessler ha confermato che le autorità federali svizzere considerano tali misure incompatibili con gli obblighi derivanti dall’accordo e ha assicurato che avrebbe tempestivamente informato le sue autorità sul crescente rilievo della questione per l’Italia e sulle aspettative di una sua rapida soluzione».

I frontalieri hanno superato i 61mila e il 40% peroviene da Como.

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