Le nuove regole
dei bonus casa
«È uno tsunami»

Anche le imprese della provincia di Como contestano il limite di una sola cessione del credito. «Se non cambia, rischio blocco per migliaia di cantieri»

Bonus edilizi: cessione del credito limitata a un solo passaggio, non sono state accolte le richieste del settore, si rischia il fermo totale.

«L’impossibilità di cedere più di una volta il credito impedisce nei fatti sia l’opzione dello sconto in fattura, sia quella della cessione del credito, bloccando così migliaia di cantieri italiani impegnati nella riqualificazione energetica degli edifici e nella messa in sicurezza antisismica. Il comparto chiede la massima sollecitudine per la correzione dell’articolo 28 del Decreto 4/2022 perché le imprese italiane non possono sopportare 60 giorni di blocco delle attività» scrivono in una nota congiunta FederlegnoArredo, Cna Produzione, Confartigianato Legno Arredo, Unicmi.

Gli emendamenti

Le speranze dell’edilizia sono ora affidate agli emendamenti che potrebbero essere introdotti durante la conversione in Legge del Decreto: «Se il testo dovesse rimanere così ci troveremo davanti a uno tsunami con una crisi di liquidità devastante e conseguenze che non riesco nemmeno a immaginare - afferma Francesco Molteni presidente Ance Como - Tutti i contratti che ci sono in essere, dove le imprese hanno fatto lo sconto in fattura, si troverebbero nell’impossibilità di cedere il credito, si bloccherebbero i cantieri. Vedo difficile anche la potenziale apertura di cantieri nuovi. Quasi tutte le imprese stanno affrontando il problema della scarsità di materie prime, hanno già versato acconti per bloccare le forniture di lavorazioni che devono partire, le imprese si troveranno con una crisi di liquidità enorme che si ripercuoterà su tutta la filiera. Il settore è uno di quelli trainanti in questo momento, fermarlo così è drammatico non solo per noi ma per tutto il paese. Le forze politiche hanno manifestato la condivisione che su questa questione il passo debba essere diverso, mi auguro che non siano solo parole».

«Sembra che tutti i partiti siano d’accordo con le nostre richieste, hanno promesso un correttivo ma che se viene introdotto tra 1-2 mesi non ha più senso di esistere – dichiara Virgilio Fagioli Costruttori Confartigianato Como - Abbiamo bisogno di risposte immediate per capire come poterci muovere. Ad oggi questo vincolo rischia di bloccare tutto: chi ha già crediti non riuscirà a concretizzarli, le banche e gli istituti di credito non avranno più capienza non potendo cedere il credito bloccano le acquisizioni». Un problema non solo per il futuro ma anche per il presente: “La paura è anche quella che con contratti già firmati di cessioni di sconto in fattura il cliente possa rivalersi direttamente sull’azienda. Viene il dubbio che non funzioni qualcosa a livello governativo non delle imprese, forse non riescono più a gestire i dati e i passaggi di cessione».

Chi ci guadagna

«Un vincolo che danneggerebbe molto le imprese e sembra disegnato in favore delle banche e delle multiutility che possono gestire la cosa senza fare più di un passaggio – aggiunge Pasquale Diodato presidente Cna Lario-Brianza – Tutte le realtà che si sono strutturate per far funzionare il sistema dei bonus adesso si ritrovano con le carte cambiate e con grossi problemi di liquidità, abbiamo preso appalti che non possono essere più portati avanti con questo criterio, lavorare così diventa estremamente difficile». I cambiamenti sui bonus edilizi purtroppo sono quasi all’ordine del giorno: «Recarsi dai committenti a spiegare i cambiamenti sta diventando improponibile. Questo nuovo vincolo rischia di bloccare un’altra volta tutto, cambia completamente la prospettiva. Mi auguro che gli emendamenti possano fare chiarezza su questa situazione».

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