Metalmeccanici, clausola anti inflazione. In busta paga un aumento di 123 euro

Contratti Il meccanismo, previsto dal nuovo contratto, si è attivato con lo stipendio di giugno. A Saronno il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano: ora si tratta nelle singole aziende

Per oltre 4mila metalmeccanici comaschi, dall’1 giugno di quest’anno è scattato l’incremento salariale a seguito del recente rinnovo del contratto. Nelle buste paga consegnate in questi giorni è previsto l’aumento pattuito, in misura proporzionale all’inflazione. Avrebbe dovuto essere di 27 euro, l’incremento sarà invece di 123,40 euro mensili al quinto livello per Ccnl metalmeccanici Federmeccanica – Assistal, contratto che raggruppa circa un milione e mezzo di lavoratori in tutta Italia. Notevole lo scarto di maggiorazione rispetto agli aumenti progressivi pattuiti nel rinnovo del contratto definito nel 2021.

Il meccanismo

Una differenza è dovuta all’aumento del costo della vita. Istat ha infatti riscontrato che l’importo relativo all’adeguamento Ipca 2022, previsto dal contratto, al netto degli energetici importati, è risultato pari a 6,6%, superiore all’incremento retributivo complessivo di riferimento stabilito nel Ccnl per il 2023 del 1,33 % (pari a 25 euro per il 5° livello), quindi si è attivata la clausola di salvaguardia e gli aumenti saranno adeguati di conseguenza. L’aumento mensile del 6,6%. riguarderà tutti i livelli, rimarrà per il futuro e per i nuovi assunti.

«In fase di firma del contratto nazionale si è voluta inserire una clausola a tutela del potere di acquisto anche se si era ancora in un momento in cui l’inflazione era ferma – ricorda Gennaro Aloisio, segretario generale Fim Cisl dei Laghi – è stata una scelta lungimirante come quella di spalmare nel tempo gli aumenti successivi. L’ultima tranche di aumento sarà prossimo anno: è previsto di 35 euro ma anche in questo caso sarà calibrato in base all’inflazione e, per quanto prevista più stabile, potrebbe essere di un ulteriore +6%». Sempre in questa nuova cornice contrattuale che dà i suoi effetti nel tempo, nel 2023 le aziende sono tenute a erogare strumenti di welfare del valore di 200 euro. Ogni anno, con la retribuzione del mese di giugno, devono essere erogati 485 euro annui ai lavoratori che non hanno beneficiato di un trattamento retributivo aggiuntivo rispetto a quelli fissati dal Ccnl. «Quello che andrebbe ora rivisto è il sistema di pressione fiscale perché non è giusto che l’aumento dato ai metalmeccanici per il 50% sia assorbito dalla tasse, diversamente da altre fonti di reddito non da lavoro» aggiunge il segretario Fim Cisl dei Laghi. Venerdì mattina, in occasione del Consiglio generale della Fim Cisl dei Laghi all’Istituto Ipsia Antonio Parma a Saronno, i metalmeccanici dei Laghi hanno incontrato il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano, responsabile della contrattazione nazionale e di secondo livello del settore industriale.

Secondo livello

Sono state anche presentate le linee guida per la contrattazione aziendale che caratterizzeranno la prossima stagione nelle industrie metalmeccaniche del territorio e, data l’attuale situazione inflattiva e la necessità di un recupero reale della perdita causata dall’inflazione, la Fim-Cisl chiede alle singole aziende di non procedere all’assorbimento dei superminimi per la quota degli aumenti contrattuali. «Le aziende si sono sempre tenute la possibilità di riconoscere aumenti individuali, se in busta paga non hanno una dicitura di non assorbibilità – spiega Gennaro Aloisio - l’azienda in fase di aumento del contratto nazionale può unilateralmente decidere di assorbire l’aumento dal super minimo riconosciuto. In un momento di inflazione alta chiediamo di non farlo perché possa esserci un vero e significativo incremento del potere di acquisto dei lavoratori». È previsto uno sciopero unitario di 4 ore venerdì 7 luglio per chiedere al Governo attenzione all’innovazione del comparto a garanzia nel tempo dei posti di lavoro.

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