Piano per la spesa a prezzi calmierati. I negozi ci stanno

Inflazione Cassina, vicepresidente di Confcommercio Como: «Ok, ma sarebbe stato meglio detassare le tredicesime». Esposito (Uil): «Misure del governo parziali e tardive»

Interesse ma non mancano le critiche, a Como, rispetto al piano trimestrale anti inflazione messo a punto dal governo. Dall’1 ottobre al 31 dicembre una serie di prodotti di prima necessità saranno offerti a prezzi calmierati nei negozi, super e ipermercati aderenti all’iniziativa.

«Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un definitivo colpo all’inflazione», ha commentato il ministro Adolfo Urso. Ma sull’efficacia della strategia i pareri divergono. L’Unione Nazionale Consumatori parla di «operazione di marketing e di facciata».

Le associazione firmatarie si sono impegnate a dar vita all’accordo vero e proprio entro il 10 settembre. Il direttore Ancc-Coop, Albino Russo, ha espresso «profondo rammarico per la mancata disponibilità dell’industria alimentare» nella convinzione che «un’azione congiunta avrebbe certamente permesso migliori risultati». «Ancora una volta facciamo la nostra parte, anche riducendo i margini operativi, per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie. Auspichiamo che questo impegno sia condiviso anche dall’industria» , ha dichiarato la vicepresidente di Confcommercio, Donatella Prampolini.

Lo spirito dell’iniziativa del governo è condiviso anche sul territorio. Non del tutto convinto della sua efficacia è però Marco Cassina, vicepresidente di Confcommercio Como: «Temo sia una misura tardiva e rimane in ogni caso limitata nel tempo - dice - avrebbe di sicuro sortito effetti più concreti una parziale detassazione delle tredicesime, nel nostro Paese continuiamo a dover fare i conti con stipendi troppo bassi e allo stesso tempo troppo costosi per le imprese».

Il sindacato

Perplesso anche Dario Esposito, subcommissario della Uil del Lario: «L’intervento del governo mi pare parziale (grave la non adesione dell’industria), tardivo e non all’altezza della sofferenza che l’aumento dei prezzi sta provocando sulle famiglie. Su un tema come questo la nostra aspettativa è che il governo intervenga con misure coerenti a vari livelli, mi riferisco in particolare al mancato rinnovo dei contratti o alla riforma del reddito di cittadinanza».

Cna Agroalimentare ha affermato di essere disponibile da subito a collaborare purché gli strumenti vengano cercati all’interno di un tavolo unico che coinvolga l’intera filiera nazionale. Anche Confartigianato ha manifestato «piena disponibilità» al confronto e al coinvolgimento nelle attività del Governo per quanto riguarda le imprese rappresentate nei settori dell’alimentazione e dei servizi alle persone e alla comunità.

Intanto sono iniziati i lavori per capire come funzionerà in concreto l’iniziativa. «Nei prossimi giorni definiremo con i nostri associati un paniere di prodotti di prima necessità da offrire a prezzi calmierati, nel rispetto della libertà di impresa e delle singole strategie di mercato», ha spiegato il presidente di Fiesa Confesercenti, Daniele Erasmi.

Il percorso

Il protocollo d’intesa prevede una grande flessibilità nelle modalità di adesione al trimestre anti-inflazione. Sugli articoli del cosiddetto carrello della spesa e di prima necessità, si potrà intervenire con l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali, iniziative sui prodotti a marchio del distributore e carrelli a prezzo scontato o unico. Le promozioni riguarderanno prodotti alimentari, e noi a partire dagli articoli per bebè e da quelli per l’igiene.

L’intesa prevede anche l’istituzione di un tavolo permanente al Mimit per affrontare problematiche della distribuzione moderna e del commercio tradizionale e adottare politiche di sostegno.

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