Smart working per i nostri frontalieri. L’Italia propone: soglia non sotto il 40%

Confine Consenso trasversale all’emendamento proposto dal governo all’accordo fiscale. Alfieri (Pd): «L’indennità di confine? È il fondo voluto da noi, da capire come sarà usato»

Bisogna pazientare ancora un po’ per vedere approvato il nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, che forse già all’inizio della prossima settimana troverà il via libera della Camera, ma che - come anticipato ieri - dovrà tornare al Senato per un ultimo e decisivo passaggio visto il doppio emendamento del Governo (contenuto in unico documento) su telelavoro dei frontalieri e depennamento della Svizzera dalla black list sulle persone fisiche del ’99. Telelavoro che poi - è bene rimarcarlo - dovrà essere oggetto di un nuovo accordo con la Svizzera. Questo per dire che «il limite fino al 40% del tempo di lavoro» (con provvedimento retroattivo dal 1° febbraio) è la proposta italiana che dovrà essere avallata dalla vicina Confederazione.

Le reazioni

Ieri in presa diretta sono arrivate dal senatore del Partito Democratico Alessandro Alfieri e dal deputato leghista Stefano Candiani. «Era importante normare il telelavoro - l’incipit di Alessandro Alfieri, che ha rivendicato il lavoro su questo dibattuto tema portato avanti dal Pd -. Dopo il via libera della Camera, l’accordo torna al Senato, dove è atteso da un iter molto rapido. Per il telelavoro, è confermato il limite del 40% nella fase transitoria, poi vedremo la posizione della Svizzera. La nostra base del ragionamento è che l’Italia non può accettare meno di quanto deciso nell’accordo con la Francia». L’altro tema su cui - a precisa domanda - il senatore Alfieri ha fatto chiarezza è quello del doppio binario, cioè da quando sarà operativa la suddivisione tra “vecchi” e “nuovi” frontalieri, con tutto ciò che ne consegue in ambito fiscale e di tassazione. «I “nuovi” frontalieri saranno considerati tali dal giorno in cui dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avverrà la notifica allo Stato estero (cioè alla Svizzera, ndr) - la puntualizzazione del senatore Alfieri -. L’altra sottolineatura riguarda l’indennità di confine annunciata dal centro-destra che altro non è che il fondo per lo sviluppo socio-economico che avevo contribuito in prima persona a creare insieme ad Antonio Misiani. Fondo pensato per riconoscere la specificità dei territori di confine. La Lega chiede di utilizzare quei fondi per mettere soldi in più nelle tasche dei lavoratori. Sono posizioni diverse. Vedremo poi cosa accadrà con questo fondo».

Il dibattito

A stretto giro è arrivata anche la presa di posizione, via social, del deputato leghista Stefano Candiani: «Importante la presentazione da parte del Governo sullo smart working, con valore retroattivo insieme alla norma che consente di poter regolarizzare i rapporti in termini fiscali tra i due Paesi». Di sicuro quello sul telelavoro «rappresenta un accordo positivo», come evidenziato anche dal parlamentare di Fratelli d’Italia, Andrea Pellicini. Ora però bisognerà regolamentare o comunque analizzare nel dettaglio la norma sull’indennità di confine per capire se resterà confinata in un fondo comune o destinata in quota parte ai territori ed ai lavoratori “di frontiera”.

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