Tappa a Como delle aziende turche. Bufera sulla mini fiera tessile a Villa Geno

Protesta di Gianluca Brenna, futuro presidente di Confindustria Como e del presidente di Proposte Alessandro Tessuto. Nessun patrocinio del Comune

Si è concluso ieri sera la fiera di due giorni B2B per aziende del tessile moda donna della Turchia, ospitato a Villa Geno, Como.

L’evento commerciale si è già svolto, nelle precedenti edizioni, per due volte in Turchia e in seguito a Londra, Belgrado, Polonia, New York e Tashkent. Quest’anno è stata scelta Como per la sua storia serica, come dichiarato nella locandina promozionale dove è pubblicato in ultima pagina il logo del Comune di Como.

Senonché non c’è all’Albo pretorio del Comune nessuna richiesta di patrocinio che quindi mai è stato concesso dall’amministrazione alla rassegna commerciale che si è svolta tra il 14 e il 15 giugno in forma privata. Una vicenda che potrebbe avere un seguito sia per l’utilizzo improvvido del logo, sia per i contenuti della polemica che si è creata sulla vicenda. Prima del chiarimento di Palazzo Cernezzi l’imprenditore Alessandro Tessuto ha infatti duramente attaccato Palazzo Cernezzi accusato di sponsorizzare l’iniziativa.

«Rappresentiamo un territorio a vocazione tessile e proprio le imprese della Turchia sono i nostri principali competitor sui mercati internazionali – osserva Gianluca Brenna, prossimo presidente di Confindustria Como – per quanto sia stata utilizzata una struttura a gestione privata e nell’ambito legittimo della libera iniziativa, dispiace che il nostro territorio, così legato in modo identitario alla realtà produttiva e manifatturiera del tessile serico, sia stato utilizzato per un evento di costruzione di relazioni commerciali».

Una presenza straniera poco gradita da una parte del mondo tessile in un momento difficile per il settore che subisce il rallentamento globale dell’economia dovuto, tra gli altri fattori, a un rialzo dei tassi e una conseguente riduzione della propensione al consumo.

Resta il dato di fatto che l’evento è stato organizzato in autonomia e si iscrive nell’esercizio di attività di marketing che, certo, trova nella notorietà di Como, conquistata però dalle imprese comasche, motivo di guadagnare prestigio presso i potenziali clienti. Da qui lo sconcerto di alcuni imprenditori, e anche qualcosa di più.

«Le aziende che hanno esposto a Villa Geno rappresentano la concorrenza per le imprese comasche perché applicano una politica di prezzi molto bassi – commenta Alessandro Tessuto, imprenditore – avvantaggiate da più fattori: il primo è il costo del lavoro che in Turchia è di gran lunga inferiore a quello italiano. Inoltre le imprese turche ricevono sostegni pubblici statali attraverso la loro Camera di commercio».

Presenti anche a Proposte 2023 a Villa Erba in aprile, gli espositori turchi erano quattro e non è stato concesso di incrementarne il numero «il limite e il criterio di ammissione è stato definito dal livello di qualità richiesto dall’evento» conclude Alessandro Tessuto, presidente della manifestazione.

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