A Expo i tanti punti
forti di Como

Perché una città piccola come Como si presenta a Expo, l’esposizione universale? Non certo per megalomania o voglia di apparire. La partecipazione della nostra città con “Lake Como Essence” nel padiglione Italia ha un senso chiaro e un significato importante.

Il senso nasce dalla consapevolezza che oggi la sfida non è solo tra nazioni e sistemi economici ma tra le città. Non solo italiane, come la competizione per il titolo di capitale della cultura potrebbe far pensare. Si vince e si perde non come persone, non come aziende o settori economici. Si vince o si perde come sistema città.

Non è un caso che ci siano realtà urbane di successo in Paesi in crisi e viceversa città in difficoltà in Stati prosperi e forti. Pensiamo al peso, al prestigio e al successo internazionale di Como rispetto ad analoghe realtà italiane e straniere, non ce ne voglia Lugano.

Il significato importante della presenza di Como a Expo è la possibilità concreta di mostrare al mondo le eccellenze del territorio che vanno ben al di là delle quaranta realtà imprenditoriali che sono rappresentate nello spazio espositivo.

Qual è dunque il messaggio chiave che viene lanciato dai comaschi tramite la presenza a Expo? Lo spiega bene l’idea guida seguita dalla stilista Ilaria Marelli nel predisporre l’allestimento. Alcune librerie dove invece dei libri sono custoditi ed esposti flaconi contenenti i prodotti dell’eccellenza lariana. Como non si caratterizza per un solo prodotto di successo, neppure per un unico settore trainante. Altri sono monoculturali o con limitate risorse. Como invece ha tanti punti di forza, dal tessile al lago, dal turismo al mobile, dal design all’arte, alla storia, dall’innovazione tecnologica all’alimentare. Da qui l’idea di collocare questi ingredienti del successo di Como dentro flaconi come in un erboristeria. Il bello, e anche il compito di chi oggi è protagonista, è agire per il bene di Como e del suo territorio come un bravo erborista capace di mixare i componenti, cioè le essenze e le eccellenze dei singoli flaconi, per ottenere sempre cose nuove, valide e importanti.

L’Expo ha dato questa idea a Como e visivamente la propone ai visitatori di Expo. La sfida per i comaschi ora è quella di saper creare altre occasioni per favorire il mix tra le energie migliori del territorio. Se ci saranno nuove piattaforme dove sviluppare le sinergie tutti i settori ne avranno un beneficio - il tessile, il mobile, il turismo, l’innovazione, la creatività, la cultura - e con loro i comaschi e Como.

Se lo spazio allestito all’Expo è così interessante da avere attratto in un giorno oltre cinquemila visitatori davvero bisognerà valutare concretamente la proposta di dargli una nuova vita con una collocazione permanente in città a uso dei residenti e dei turisti. E a memoria di quei dirigenti che dovessero magari distrarsi nel tempo dall’obiettivo di tenere insieme le tante forze ed energie che hanno reso Como una realtà sorprendente, interessante, all’avanguardia. Sì, una città da Expo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA