C’è un solo colore
quello del Lario

Ciao, mandaci una cartolina”, è un modo di far capire a una persona che non si ha più voglia di rivederla.

La battaglia che La Provincia propone ai suoi lettori ha un significato opposto: la cartolina che noi manderemo per voi, cari lettori, a Matteo Renzi servirà per farci rivedere il nostro lago, una persona che è più che mai cara a tutti i comaschi e non solo.

Da questa iniziativa è stata tagliata fuori per precisa volontà del giornale, la politica. Perché la politica su questa vicenda ha fallito più volte in Comune a Como sia con i colori del centrodestra sia con quelli del centrosinistra e in Regione sotto la guida di Roberto Formigoni e anche con l’attuale Roberto, Maroni. Per noi c’è solo un colore: quello del lago, del Lario. Qualcuno potrebbe dire: se volete lasciar fuori la politica, perché vi rivolgete a Renzi? La risposta è semplice. Si guarda non all’uomo di parte ma all’istituzione che incarna, la presidenza del Consiglio che è l’unica a disporre di quei poteri straordinari per sbloccare la vergognosa situazione dell’infinito cantiere.

Esiste un precedente importante e confortante: quello di Expo che probabilmente non sarebbe ancora stata inaugurata senza l’intervento di palazzo Chigi. E sbaglia chi pensa che non si può paragonare la nicchia del cantiere sul lungolago a una manifestazione di respiro mondiale e significato storico come quella di Rho Fiera. Perché anche il nostro lago è una realtà internazionale visitata da turisti di tutto il mondo, narrata e ritratta da scrittori e artisti di varie epoche storiche. Suggeriamo anche questo al presidente del Consiglio, forse lo aiuterà a decidere.

Ecco perché tentiamo di giocare l’ultima carta di cui la città e il territorio comasco hanno in mano per uscire da un disastro che altrimenti si annuncia ancora pluriennale.

Chiunque fosse seduto sul poltrona ora occupata da Renzi, qualunque possa essere la sua connotazione politica sarebbe il nostro riferimento. Perciò, per favore, i professionisti del ramo evitino di attivare quei retropensieri che rischierebbero di danneggiare o addirittura vanificare una campagna ideata e lanciata per il bene collettivo, perché il lago è di tutti e deve essere di tutti.

La volontà di lasciare la politica fuori dalla porta o lontano dalla riva se preferite, non significa escludere altri soggetti organizzati che agiscono nella realtà comasca e non solo. Associazioni di categoria e rappresentanze del volontariato, del mondo imprenditoriale, sindacale, sportivo e sociale saranno le benvenute se vorranno coinvolgere i loro associati nella firma alla cartolina. La Provincia, voce e sentinella del territorio, lancia una mobilitazione per il lago che chiede aiuto ai suoi amici. E siamo tutti noi. Basta una firma su una cartolina per dare una mano a chi ci ha fatto tante volte compagnia con i suoi colori, il suo panorama e le sue suggestioni.

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