Ciao Piazza ora il Como
si rimette in moto

Tre anni e mezzo fa un gruppo di imprenditori comaschi prese il Calcio Como, contro le previsioni di tutti. Un gruppo di comaschi che va d’accordo? E che si infila in una faccenda così spinosa come il calcio? Ma va là, impossibile. Invece ce la fecero. Inatteso. Diciamo: tipo il Chievo che vince a Torino con la Juve. Poi avevano ipotizzato la serie B in tre anni. Bum! Ma vuoi scherzare? Ma come fanno? Non ce l’ha fatta nemmeno Preziosi, che di soldi ne buttava dentro a vagonate. Ma come fanno questi, che fanno pure il mercato al risparmio? Un mese e mezzo fa, i nostri eroi, hanno centrato la B. Se ci permettete, incredibilmente, anche visto come è andato il campionato. Diciamo, dunque: incredibile. Tipo Mehri con la Marussia che vince il Gp di Montecarlo. Ma quello che è successo due giorni fa, è ancora di più. Batte tutti i pronostici avversi. Pazzesco. Diciamo: lo Zaire che vince i mondiali di calcio. Cioè: i soci del Como hanno rifiutato un’offerta di cinque milioni per vendere il Calcio Como. Da parte dell’americano Mike Piazza, campione affermato di baseball, dunque non un Ciuccariello qualunque.

Antistorico, perché gli strateghi di cui è ricco il mondo vi spiegheranno che vendere una cosa mentre ha successo è il momento migliore per farlo. E tutti avrebbero giurato che, condotto il Como in B, e avuta sul tavolo un’offerta del genere, conoscendo poi la testa dei comaschi, storicamente poco propensi al rischio, l’affare si sarebbe concluso. Welcome Mister Piazza, grazie e arrivederci soci comaschi. Mentre già l’uomo Usa, pensa te (tutto vero!) aveva chiamato i mitici Mets di baseball per fargli indossare la maglia del Como in una partita di campionato (sai il merchandising...). Invece no. I soci hanno salutato mister Piazza, ciao e arrivederci, e sono andati avanti contro ogni pronostico. Un gesto di grande coraggio. Certo è che i proprietari del Calcio Como si sono abituati a stupirci. E vogliono farlo ancora oggi. I tifosi sono un po’ choccati e hanno paura di trovarsi sul Boeing di quel pilota che ebbe le visioni e si schiantò sulla montagna. Ma noi diciamo: calma. I cinque soci del Como sono imprenditori seri, che hanno fatto grandi le proprie aziende con strategie vincenti, e che, tanto per restare al calcio, hanno centrato (va detto) tutti i traguardi che si erano prefissati sin qui. Questo basta , se non per fidarci alla cieca, almeno per avere rispetto di ciò che fanno e aspettare almeno la controprova. Diciamo che si meritano di lavorare in pace sino ai primi esami.

La società pare, ora, perfettamente conscia di aver perso un po’ di tempo. E si è messa in moto. In maniera efficace? Questo lo vedremo. Speriamo solo che non si avveleni subito i clima che si era creato con la serie B. I nomi circolati per il mercato sono sorprendentemente di qualità. Arriveranno davvero? Vediamo. Serve ora uno sprint sullo stadio. I lavori devono partire subito. Quanto al fatto che si sia persa un’occasione grossa per la città con la fuoriuscita di Piazza, questo è indubbio. Ma non basta per vedere adesso tutto nero.

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