Como, riscoprire
commercio e piazze

Sin qui è stato un braccio di ferro. Da una parte l’amministrazione comunale, dall’altra i commercianti del centro. E anche stasera, a margine del consiglio comunale, il comitato del no all’ampliamento della Ztl si farà rumorosamente sentire chiedendo, in prima istanza la sospensione del provvedimento e, in subordine, la creazione di nuove aree di sosta limitrofe alla città murata.

La protesta di tanti negozianti era prevedibile, sarebbe stato sorprendente il contrario perché, la circostanza è oggettiva, il commercio rischia di pagare caro la soppressione dei posti auto o la loro trasformazione in spazi di sosta riservata ai residenti. Nei giorni scorsi, in più occasioni, i toni dei due fronti sono stati poco misurati, esageratamente sordi alle ragioni degli avversari. Ora è necessario che prevalgano dialogo e concretezza, trovare soluzioni condivise è necessario a entrambe le parti.

Anche perché la vera sfida, in particolare per piazza Roma, è quella di diventare una vera e propria piazza, un luogo con un’identità chiara e ben definita, dove le persone hanno il piacere di incontrarsi per parlare, bere un caffè, navigare su Internet seduti su una panchina. Ieri, il futuro della piazza, è stato al centro di una giornata di studi e dibattito al Broletto. Tante le proposte e le idee emerse. Tra le altre, fino a un certo punto provocatoria, quella di creare dei campi da bocce (il copyright è di Tino Tajana, storico ingegnere capo del Comune) per permettere soprattutto agli anziani del centro di trovarsi in strada a giocare, lì così a cento metri dal Duomo. Bella l’idea del gioco in strada, che siano le bocce o il pallone o gli scacchi. Bella e provvidenziale in una città come la nostra dove i ragazzi, al di là degli oratori, non hanno modo di giocare e divertirsi nemmeno ai giardini pubblici (il pallone è vietato praticamente ovunque).

Ma, certo, uno spazio urbano non si rivitalizza per decreto, non basta un’ordinanza del sindaco Lucini o il progetto di un super architetto. Saranno decisive la creatività e l’iniziativa dei comaschi e dei commercianti prima di tutti gli altri. Perché nella piazza, antico mercato medioevale del pesce, è naturale aspettarsi che loro avranno un ruolo da protagonisti. Le idee non mancano. Perché non pensare a un mercatino dei fiori e della verdura così come ieri ha suggerito Emilio Trabella? Oppure alle bancarelle dell’antiquariato proposte da Darko Pandakovic? O, ancora, se piazza Roma diventerà punto di riferimento per l’ingresso in città dei turisti (è già previsto il transito e la fermata dei pullman), a una serie di attività necessarie all’accoglienza? Il commercio è certo solo una parte dell’universo di relazioni sociali che animano la città. Ma si tratta di una parte essenziale, soprattutto quello delle piccole attività famigliari, legate, come tante in città murata, alle radici del nostro territorio. E’ per questo che, al di là della contrapposizione sui parcheggi, è necessario riportare i commercianti, per la funzione che essi svolgono, al centro del dibattito. La Ztl, anche per loro, può diventare una grande opportunità.

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