Expo, ora viene il bello
il Lario lo afferri

Le scuole sono finite, ma la lezione può iniziare adesso.

Ieri all’assemblea di Confcommercio - che ha visto Como in prima fila - il commissario unico di Expo Giuseppe Sala ha indicato due cifre significative: a maggio 20mila bambini al giorno, per cominciare.

Tant’è che si è sentito qua e là vibrare l’interrogativo: sì, ma i conti torneranno senza la presenza massiccia dei ragazzini? Sala ha subito portato un altro dato: per il National Day della Cina c’erano 5mila persone provenienti da quel Paese. Insomma, adesso viene se non il bello - è di più, è stupendo vedere i bimbi affollare festosi questo specchio di mondo -, l’occasione d’oro per il Paese e per il territorio.

Quel momento - per dirla con le parole del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli - in cui bisogna porre al centro l’Italia, la sua attrattività, il ruolo decisivo del turismo. E farlo bene, perché non sono carte da giocare alla rinfusa, beandosi unicamente della propria grande bellezza, bensì ci vuole la mano giusta, per usare sempre un’espressione di Sangalli.

Finora, a Como l’effetto Expo non si è visto, per forza di cose, considerando i dati forniti da Sala. Adesso, se partirà davvero l’onda di interesse da parte dell’estero, qualcosa si potrebbe avvertire. Ma ancora, non ci si aspetti fiori che danno troppo nell’occhio, perché resterà la stagione della semina.

I semi, però, vanno adagiati bene, curati e innaffiati: per farlo occorre dare il massimo. Come? Tanto per cominciare, lavorare sulla reputazione - come si è rimarcato ieri - significa garantire un’Expo sicura, pulita e anche gentile. Aggettivi che si possono trasportare senza esitazioni sul Lario.

Il paesaggio strepitoso è il punto di partenza: ce lo siamo detti a più riprese, dobbiamo ricordarcelo sul serio, nei fatti. Ciò che si può fare è proteggerlo, farlo vivere nel migliore dei modi ai turisti. Saranno migliaia, saranno milioni? Verranno qui passando per Expo? Arriveranno a Como e neanche si saranno accorti che c’è un’Esposizione universale o non sono interessati ?

Paradossalmente, poco importa. A ciascuno di questi visitatori andranno offerti uno scenario impeccabile, un sorriso a ogni passo, tutte le informazioni necessarie per muoversi nel territorio e anche a Milano.

Ricordiamoci che, ad esempio, il 18 giugno per il National Day della Germania ci sarà la festa serale a Villa Erba. Là si vincerà facile, perché tutto sarà meraviglioso e in ordine. Ma sarebbe bello che i tedeschi con la possibilità di buttare un occhio lungo la via, sul tragitto breve o lungo che sarà, non vedessero contrasti.

E ancora, domani ci sarà una delegazione di cinesi, coreani e russi: un ritornello che dovrebbe ripetersi nei prossimi mesi, e anche a questi gruppi di turisti d’affari bisogna far trovare una Como capace di farsi valere.

Come riuscirci? Una sensibilità di ciascuno, dei cittadini e delle categorie come quella dei commercianti che hanno atteso Expo con prudenza ma senza tirarsi indietro, anzi cercando di ricevere e offrire informazioni. E naturalmente, delle istituzioni. Tutti insieme, nella stessa direzione, perché è avere una regia che fa la differenza, come sottolineava ancora ieri il leader lariano di Confcommercio Giansilvio Primavesi.

Se il bello viene adesso, bisogna farsi trovare preparati. Oppure farà bye bye con la manina e andrà oltre.

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@MarilenaLualdi

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