Guardare in alto
se l’impresa è giovane

C’è un giovane signore di 77 anni, che guarda in alto. E non solo perché lui e la sua squadra hanno creato i boschi verticali, come quello che ha ricevuto a Milano il plauso anche di una giuria internazionale poche settimane fa.

No, Giorgio Peverelli colpisce, quando parla perché ha sempre lo sguardo avanti. Glielo ha insegnato chi ha portato avanti la sua impresa prima di lui, l’ha trasmesso a sua volta alle nuove leve. E quando racconta dei nuovi viaggi che lo attendono, non c’è un filo di stanchezza nella sua voce. Anzi, lo senti come se avesse già la valigia in mano, come se scalpitasse. Prova del nove, di questo guardare in alto e avanti: la Peverelli ha già in tasca cinque contratti per i padiglioni di Expo a Milano, ma sta costruendo una base per allestire l’Esposizione universale a Dubai, tra cinque anni.

È vero, se ci si guarda attorno e si vedono le carenze innegabili, se si respira la (poca) passione in molti ambienti per l’evento internazionale ormai alle porte, non viene da accorrere nel team degli #expottimisti. E si può rispondere con elementi validi in mano, additando tutto ciò che non va: «Non si tratta di pessimismo, è realismo».

Realismo però è anche quello di chi crede e soprattutto semina per il futuro. Di chi pensa: è un’occasione e io farò di tutto perché possa portare fiori nel giardino, mio e non solo. Di chi decide che se anche gli altri - a partire dalle istituzioni - si muovono lentamente, lui non ha tempo e chance da perdere.

Giorgio Peverelli è un esempio di questa visione, che riguarda Expo e non solo. Il risultato non è solo un pur importante contratto in più, ma il riuscire a crescere dando lavoro agli altri, a partire dai giovani.

In questi giorni di inizio anno abbiamo raccolto storie decisamente tristi dei molti comaschi che stanno cercando lavoro. Alcuni di loro sono a caccia di un’occupazione e di una speranza da tempo, ci sono poi i ragazzi che provano a tracciare la propria strada. Chiedono un impiego, uno stipendio, ma anche di costruire un pezzo di sogno. Di poter imparare, ma anche di essere ascoltati.

Tacciati a volte di esigere troppo, di guardare eccessivamente in alto, come se non appartenesse alla loro età un simile approccio alla vita. Agli adulti spetta il compito di riportarli alla realtà, spesso, ma la realtà cambia a seconda degli occhiali che si vogliono infilare.

Lo racconta un giovane come Peverelli, e come tanti altri imprenditori la cui età non fa differenza.

Guardare in alto è importante e rende, quando lo si fa insieme. E forse Expo è una buona occasione anche per sperimentare questo sguardo, questo approccio. Che con i ragazzi, viene anche meglio.

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