I comaschi e la chance
di Expo da guidare

Un passo indietro con tanti auguri, in una fotografia di un tipico pomeriggio di (questa) estate: infuria la tempesta, tanto per cambiare, sul Lario.

A Villa del Grumello si svolge l’incontro dedicato alle Expo Stories e uno pensa: ci sarà il deserto a causa del meteo avverso. Sbagliato: la sala è piena, tanti comaschi, tanti operatori, volti giovani e affamati di novità.

Un’immagine che risale a qualche settimana fa, ma da ritagliare e conservare nella nuova agenda per partire con il piede giusto, ora che lo spazio al Padiglione Italia è stato confermato per Como: il pathos a volte sembra vacillare, nascondersi, soprattutto nelle istituzioni, eppure la percezione della chance che si profila per il territorio si respira ugualmente. Altrimenti non si saprebbe appunto spiegare una folla sotto la pioggia, piuttosto che - per fare un esempio - l’interesse ad aprire un bed and breakfast che anche la Camera di commercio sta guidando, con appositi corsi per non partire improvvisati e farsi falciare lungo il percorso.

Ecco, guidare. Anche se questa provincia si è messa in pista da tempo per la caccia al tesoro Expo, creando Sistema Como e cercando di tessere una rete sul territorio, adesso bisogna ricominciare o meglio cambiare marcia. E occorre farlo tutti insieme, non in ordine sparso, altrimenti sarà la consueta Italia dei Comuni (e dei quartieri, e degli orticelli) a giocare il match e a perderlo miseramente.

In questa competizione, partire favoriti è un’arma a doppio taglio. La vicinanza a Milano, la bellezza del territorio e le sue risorse sono carte che non bisogna calare sul tavolo con sufficienza: casomai, devono indurre a una maggiore attenzione, perché anche solo non portare a casa tutti i punti attesi è una sconfitta.

Dobbiamo essere bravi in vista di quei sei mesi cruciali a disposizione, sottolinea l’imprenditore Attilio Briccola che per la Camera di commercio è sceso in campo fin dalle prime fasi. Lui che è abituato a girare il mondo e a combattere per conquistare i mercati per la sua azienda, come tanti industriali lariani, guarda all’occasione, ma anche all’importanza del lavoro da portare avanti insieme.

Istituzioni, aziende, scuole, persino i singoli: chi ha un’idea e la tiene per sé, non la mette in circolo, in qualche modo la (e si) perde.

Anche l’imminente Tourism Think Tank deve far riflettere. Perché lì si seminano le idee per il turismo, sulla base delle esperienze concrete, e perché lì ci si può alleare. Como e la Brianza, il lago e gli altri panorami che offre questa terra, ancora di più le province che magari non potranno unire le forze nello stand del Padiglione Italia, ma non possono andare ciascuna per conto suo.

Lo ricordava bene Josep Ejarque pochi mesi fa, sempre a Villa del Grumello in un incontro organizzato sul turismo. Il direttore di Explora tirava in ballo la cartina diffusa tra i turisti, con il lago spezzato in due, per rispettare le competenze territoriali. «Mica esiste la dogana» ironizzava Ejarque.

Ecco, non devono esistere barriere, tra i Comuni, tra gli enti, nelle nostre teste, nella partita che ricomincia per Expo. Quei sei mesi saranno lunghissimi, da riempire con contenuti importanti e condivisi. Nello stesso tempo, saranno brevissimi: come tutte le occasioni che non tornano più.

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