Insubria, la Giustizia
come indica Il papa

Papa Francesco ha affrontato il tema della giustizia penale sia in una lettera inviata ai partecipanti al XIX congresso internazionale dell’Associazione internazionale di diritto penale e al III congresso dell’Associazione latinoamericana di diritto penale e criminologia (disponibile sul sito del Vaticano http://w2.vatican.va) sia nel discorso pronunciato alla delegazione dell’Associazione internazionale di diritto penale il 23 ottobre 2014.

Il Pontefice mostra significative aperture alla rieducazione del colpevole ed alla tutela delle vittime e della dignità umana. Già nell’esordio della lettera del giugno scorso, Papa Francesco sottolinea l’importanza di un approccio alla giustizia penale finalizzato ad integrare ed armonizzare «tutti gli aspetti che confluiscono nella realizzazione di un atto pienamente umano, libero, consapevole e responsabile»; una giustizia che «non si accontenta di castigare semplicemente il colpevole», con una pena «la cui efficacia preventiva non si è potuta sino ad ora verificare», ma cerca di «fare il possibile per correggere, migliorare ed educare».

Francesco prosegue sostenendo che la dignità e i diritti della persona umana devono esser resi espliciti proprio per evitare che la giustizia si confonda con la vendetta: evitare ogni forma di tortura o trattamento inumano, puntare al recupero del condannato, sostenendo il suo pieno reinserimento nella comunità, e promuovere la riparazione, costituiscono criterio di verità della giustizia stessa, una giustizia capace di promuovere dinamiche di inclusione

È motivo di grande soddisfazione sapere che il nostro Ateneo si situa, sotto il profilo della comprensione della giustizia penale, nel solco di un’autorevole pensiero – che chiede di rendere giustizia alla vittima, non di giustiziare l’aggressore – quale quello di un Capo di Stato a cui si riconosce un’alta statura morale.

Già da alcuni anni, presso il Dipartimento di Diritto, economia e culture del nostro giovane ed attivo Ateneo, è presente un corso, per ora opzionale, intitolato Giustizia riparativa e mediazione penale. Posto a completamento del percorso penalistico, esso illustra contenuti e metodi della giustizia riparativa e della mediazione penale – realtà che si inseriscono nel funzionamento di numerosi istituti sostanziali-processuali – e ambisce a dare un contributo alla formazione del giurista, affinché questi sappia iscrivere i profili normativi e procedurali del diritto in un orizzonte di comprensione del concetto di giustizia ancorato al rispetto della dignità della persona.

L’universo concettuale della giustizia penale e in particolare della giustizia riparativa, richiede – come ha scritto Papa Francesco – un’attenzione multidisciplinare ed implica un dialogo sereno tra i differenti saperi quali l’antropologia filosofica, il sistema dei diritti umani, l’etica, il diritto penale, ma anche la procedura penale, la criminologia e la psicologia forense. Attraverso questo dialogo, che deve porre al centro la persona, si può restituire alla giustizia, secondo gli auspici di Francesco, la componente di pacificazione sociale, attraverso la ricomposizione della “frattura” della comunicazione provocata dal reato.

Docente a contratto di Giustizia riparativa e mediazione penale – Università dell’Insubria – Como

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