La psicosi del ladro
è sbarcata sul web

Le torte di compleanno sono fatte dalle persone per stare insieme, mangiarne troppe fa male e Facebook è molto simile alle torte». Qualche tempo fa questo annuncio ha fatto molto discutere.

Ora, è che noto trascorrere troppo tempo sul web non faccia bene alla salute e rischia di rovinare i rapporti sociali (quelli tra persone in carne e ossa, s’intende). Molti si stupirono, allora, che l’avvertimento fu diffuso dalla stessa piattaforma social. Forse si trattava solo di una furba trovata di marketing, in ogni caso il messaggio è stato trasmesso alla massa sterminata degli utenti che, beninteso, non hanno preso a usare meno Facebook ma forse lo fanno con qualche piccolo malessere in più (in fondo si tratta dello stesso meccanismo che capita ai fumatori quando leggono sul pacchetto che il tabacco nuove gravemente alla salute). Certo, al di là del tempo trascorso, ci sono mille modi per usare i social network.

Uno, ahinoi, è paradigmatico del serpeggiante allarme popolare per i furti nelle abitazioni. Qualche mese fa, ad Albavilla, un gruppo di residenti raccontò in diretta l’impresa di alcuni ladri e la successiva cattura da parte dei carabinieri. A Sagnino, da giorni, un gruppo di cittadini monitora la situazione. Qualcuno segnala presenze sospette (in questo caso c’è più di un rischio di esagerare), altri raccontano di un furto subito in casa propria o dal vicino. Altri ancora mettono in guardia sulle tecniche di incursione più diffuse e forniscono consigli per difendersi nel migliore dei modi.

La pagina, che riproduce le chiacchiere che un tempo si facevano al bar, si è trasformata in una sorta di giro di ronda virtuale. E il bello è che funziona perché il tam tam sul web è rapido quanto il mormorare degli anziani alla fine della messa.

In tempo reale, prima delle denunce alle forze dell’ordine, si ha uno spaccato fedele dei colpi in tutta la zona. Servirà a qualcosa? Come in tutto ci sono pro e contro. L’aspetto positivo è che il nuovo strumento di comunicazione ha permesso di moltiplicare gli occhi sulle strade del quartiere aumentando in misura esponenziale le possibilità di controllo in passato limitate all’occhio lungo del vicino di casa (di solito un anziano con tanto tempo libero per stare spesso alla finestra o a curiosare nella proprietà altrui).

Il pericolo, uno dei pericoli, è quello di alimentare la paura, la tendenza a chiudersi dietro il proprio cancello nel timore che l’altro sia a priori un nemico dal quale difendersi. È ciò che, nel giro di qualche settimana, è avvenuto a Sagnino dove anche per effetto di Facebook non si parla più d’altro. Furti sul web ma furti anche altrove perché è successo che la notizia è al centro dei pensieri anche di chi non ha alcuna dimestichezza con i computer. In sintesi, si è creata una vera e propria psicosi. Fondata sì su fatti reali ma inquinata dalla deriva patologica di un meccanismo iniziato con le migliori intenzioni. Insomma, serve prudenza. Tanto più che se si grida sempre “al ladro al ladro” si finisce per non prenderlo mai.

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