La storia di Elide
ci riempie il cuore

È una storia che stiamo raccontando da giorni. Una storia che commuove, che riempie il cuore e che dà speranza. La notte di Capodanno ignoti vandali lanciano petardi devastando la cappellina di Roggiana, a Maslianico, e danneggiando la statua della Madonna. Una notizia che si aggiunge alle tante e che probabilmente il giorno dopo sarebbe finita nel dimenticatoio. Così non è stato e il merito è di una donna di 96 anni che ha versato lacrime di fronte allo scempio ed ha impedito che tutto venisse dimenticato. Elide è la custode della cappellina; da sempre lei e la sua famiglia ne hanno cura. Si preoccupano di tenerla in ordine, cambiano i fiori, puliscono gli arredi. Negli anni è diventata un luogo caro ai residenti ma anche a tanti che per caso sono passati di lì e si sono fermati, magari solo per un attimo. Elide non solo ha versato lacrime ma ha chiesto aiuto perché la cappellina venga protetta.

Ma perché questa storia è così bella, così importante da raccontare? Perché la fede di Elide alla fine sarà quella che ci salverà. Viviamo in un mondo sempre più scristianizzato, dove la fede spesso diventa una realtà da nascondere. I cristiani sono sempre più disposti a barattare la propria storia in cambio di una supposta necessità di dialogo e rispetto delle altre religioni. Nelle scuole non si fanno più i presepi, si tolgono i crocefissi. Ci si nasconde dietro alla falsa convinzione che in fondo si tratta solo di simboli e che togliendoli si evita di urtare le altrui sensibilità. In realtà a nessun musulmano verrebbe mai in mente di sentirsi offeso di fronte alla grotta di Betlemme o ad un crocefisso.

Ma così facendo si innesta un processo pericoloso che porta i nostri giovani a pensare che in fondo bruciare un presepe, rompere una statua della Madonna, rubare una statuina del Bambino e gettarla in una discarica, siano solo una manifestazione di goliardia. E’ un processo di diseducazione di cui tutti siamo responsabili e che rischia di portarci verso una società senza più storia. La devozione popolare è un atto di fede, rappresenta la semplicità e il coraggio di affidarsi. Chissà quante volte Elide e centinaia di donne con gli stessi anni sulle spalle, avranno sostato davanti alla Madonna, pregando per il mondo intero. Chissà quante volte ciascuno di noi avrà sentito il bisogno di fermarsi almeno per un attimo davanti ad una cappellina, per condividere il fardello della vita, per chiedere aiuto, o semplicemente per trovare conforto nel silenzio. La fede dei semplici salverà il mondo.

Ecco perché la storia della cappellina di Roggiana non poteva finire in qualche riga di cronaca. Le lacrime di Elide ci hanno riempito il cuore e ridato speranza.

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