Se a Como anche
mancare fa notizia

Purché se ne parli. E anche se si bigia. L’assenza di Renzi a Cernobbio ha fatto discutere a lungo. Politici e imprenditori divisi: chi reputava giusto disertare l’appuntamento del Forum Ambrosetti da parte del premier in altro impegnato, chi invece lo contestava apertamente e ripetutamente.

L’ultima puntata, sul Foglio di Giuliano Ferrara. “Il Rodomonte del lago di Como e il significato del gestaccio”, un titolo che mette altro pepe sul piatto della querelle di questi giorni. Ma c’è un ulteriore aspetto che poi dovrebbe alimentare l'orgoglio di Como. E farla (re)agire di conseguenza.

A Cernobbio si va per status, osserva Ferrara. Di più, c’è un’immagine calzante: «Spesso l’incasso hollywoodiano sul lago di Como è una nomina, una cooptazione, uno scatto di carriera meritato (...) ma automatico».

Scatto che è mancato al premier, con tutte le - possibili - conseguenze del caso. Ciò che però si afferma e si radica per il territorio, è qualcos’altro: è quella parola magica, Como. Accostata al lago, alla magia di Cernobbio e al prestigio del Forum Ambrosetti. Il Lario che ospita un superpolitico americano o un economista vip e che intanto finisce nei tweet di mezzo mondo. Si arriva per ascoltare le strategie del futuro e ci si ferma a immortalare lo scenario o a rubare la foto del personaggio a sua volta caduto vittima dell’incantesimo.

In questi giorni abbiamo visto simili immagini nei “cinguettii” e negli scatti di partecipanti di ogni nazione. Anche stelle dello sport come Marco Belinelli: appena arrivato sulle sponde del lago per essere applaudito nel galà del Forum Ambrosetti, ha postato la fatidica fotografia.

Como che fa notizia quando accoglie. E anche quando le si dice di no, per mille motivi. Como che dovrebbe rendersi conto di questo, per trovare ulteriori stimoli in una risalita che è ardua per l’Italia come per le aziende comasche impegnate a lottare contro tutto e tutti. Per un territorio che l’anno prossimo si trova appiccicato a Expo, ma ciò non significa automaticamente che ne trarrà giovamento.

Non se oltre a sgomitare, non prenderà consapevolezza di ciò che può offrire. E di conseguenza se ne prenderà cura, perché poi la chiave è questa: capire i propri talenti e coltivarli, difenderli, a volte anche da se stessi e dalla tentazione dell’abitudine o del sottovalutarsi.

Renzi che sceglie di non presentarsi a Cernobbio, e se n’è parlato per quattro giorni. Il messaggio che si deve rafforzare, cavalcare può essere anche questo: non passare da queste parti, dalle occasioni prestigiose come l’Ambrosetti, da un luogo che gli americani chiamano paradiso, fa rumore.

Cavalcarlo, appunto, significa migliorarsi sempre, rendersi conto degli straordinari punti di partenza che si possiedono e mettersi in viaggio, o meglio mettere in viaggio il mondo.

Vuol dire che se l’ad del Forum Ambrosetti, Valerio De Molli, sottolinea che non bastano più le infrastrutture ricettive di elevato livello per accogliere tutti i partecipanti di questo evento, bisogna ragionarci.

Ma anche che se c’è la corsa ad aprire il bed and breakfast in Brianza per i visitatori di Expo, non si può permettere che i trasporti pubblici siano carenti. Come non si può consentire che i tesori dell'Alto Lago siano così poco raggiungibili via acqua.

Un premier può anche non venire. Ma Como per crescere, ci deve essere. Sempre.

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