Se sono i giovani
l’evento di Como

Spingere nella stessa direzione. Attenzione: spingere non tirare. È quello che stanno cercando di fare Salvatore Amura direttore dell’Accademia Galli e Barbara Minghetti, presidente del Teatro Sociale. Vogliono spingere i giovani a creare un grande evento, magari un festival di respiro europeo.

L’ultimo evento che ha chiuso un’altra maglia alla catena del loro incedere verso un obiettivo comune è stato quello organizzato venerdì sera all’Arena del Sociale.

Alla grande festa del gruppo Marker ci sono andati in duemila, la maggior parte giovani, ad ascoltare musica elettronica a vedere proiezioni di visual design, a ballare fino a tarda notte. Una cosa che Como non ricorda essere mai successa prima. Ad organizzare la manifestazione un gruppo di giovani che si identifica appunto con il nome Marker e che vuole che non si dica mai più che a Como la sera non c’è nulla da fare, che c’è spazio solo per chi vuol dormire presto.

Di dormire i giovani che si sono dati appuntamento all’Arena non ne avevano assolutamente voglia. Secondo Amura il fatto che un’occasione del genere sia stata organizzata e gestita alla perfezione dai giovani vuol dire che «associazioni ed enti sono chiamati a sentire una forte responsabilità nei confronti dei ragazzi che, chiamati, rispondono con competenza, serietà e talento».

Ed è proprio sull’ultimo che Amura fa leva, sul talento. «All’Arena ho visto i giovani architetti del gruppo “Xyz” occuparsi con grande competenza di tutti gli aspetti architettonici dell’evento e gli altri organizzare un appuntamento così grande senza errori. Troppo bello questo impegno per lasciarlo passare, va fermato e trasformato in un festival». Idee, idee, idee che si trasformano in realtà, sarebbe meglio dire sogni per Como.

Sognano i giovani, sognano gli operatori culturali, Amura vorrebbe creare una rete complessa che coinvolga anche l’università, e magari si colleghi all’Erasmus, per offrire a studenti e giovani europei accoglienza e occasioni di divertimento speciale. Musica elettronica, visual design oggi e chissà quale altra forma d’arte domani.

Barbara Minghetti nell’intervista che pubblichiamo oggi lascia intendere, in realtà non da oggi, che il cambiamento e le nuove sfide le piacciono e che, anche per lei, Como è pronta per accoglierle.

La Minghetti fa anche un esempio, che Amura dal canto suo fa allo stesso modo ricordando come in Camera di Commercio venne lanciato lo slogan provocatorio che chiedeva se con la cultura si può fare economia. La risposta dopo venerdì è sì. Duemila biglietti venduti, installazioni realizzate senza spendere migliaia di euro, ma con la collaborazione di aziende locali. barbara Minghetti dice che Bilbao, Bregenz, Aix en Provence e Locarno per ogni euro investito in cultura ne hanno riavuti indietro 4. Evidentemente vale la pena farci un pensierino, sulla cultura. Cultura che fa rima con turismo. Tanto più che in tanti, a livello nazionale, non ultimo Corrado Passera nel suo libro, fanno riferimento alla impellente necessità di spingere con forza sul turismo culturale. A Como cosa manca? Per Amura e la Minghetti nulla. Si parta.

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