Bivacchi sulla spiaggetta, ormai è diventata una discarica a cielo aperto

Monguzzo Un residente: «Non fanno nulla nonostante le segnalazioni». I resti delle grigliate e l’andirivieni sulla strada agricola chiusa alle auto

La cara vecchia spiaggetta trasformata in discarica a cielo aperto e in luogo dove poter fare di tutto senza alcuna regola e senza alcun rispetto per la natura.

A denunciare la situazione è Ferruccio Cordolcini, 61 anni, residente in paese e conoscitore del Lago di Alserio e del territorio. La spiaggetta si trova in territorio di Monguzzo, dalla parte opposta rispetto ad Alserio, che dà il nome al lago stesso, sotto la frazione di Bidella di Monguzzo.

Un luogo bello, quasi incontaminato, se non fosse stato bersagliato dall’incuria e dalla maleducazione di coloro che accedono e fanno quello che vogliono. La spiaggetta, come ricorda Cordolcini, fino a agli anni Sessanta e Settanta era un luogo in cui i monguzzesi scendevano anche per fare il bagno e per momenti di relax in mezzo alla natura.

In cerca di quiete

L’Alserio ora non è più balneabile: le acque pagano ancora i frutti dell’industrializzazione degli anni del boom economico. La spiaggetta però resta un luogo di quiete e di pace dove poter andare a rifugiarsi: peccato che ci vanno anche persone che non hanno alcun rispetto.

«Queste persone si ritrovano e fanno dei veri propri bivacchi – spiega Cordolcini – di cui poi restano i segni, in primis i rifiuti di ogni genere. Lattine e bottiglie di birra, in gran quantità, ma anche altri rifiuti e avanzi di ogni genere, che poi abbandonano bellamente nel verde. Io capisco che uno possa anche ritrovarsi, ma almeno che portino i rifiuti a casa loro».

Cordolcini si concentra poi su altre trasgressioni contro il verde, protetto e inserito nell’area tutelata del parco regionale della Valle del Lambro.

«Accendono falò e roghi che in primis, soprattutto con la siccità dei mesi scorsi, sono pericolosissimi, ma soprattutto sono vietati, ma tanto fanno quello che vogliono – sottolinea – Poi la strada di accesso, ovviamente solo pedonale, si trasforma in strada provinciale: noi che abitiamo qui da una vita dobbiamo accedere giustamente a piedi, loro, nonostante i divieti, accedono con le macchine. Non è più tollerabile una situazione del genere. In ultimo si danno anche alla pesca di frodo, a volte con le reti».

Degrado

Cordolcini racconta di aver più volte segnalato alle autorità competenti: «È da maggio che scrivo al Comune, ma non ho ancora avuto risposta – chiosa - Mi chiedo, da cittadino che paga regolarmente le tasse, a chi mi devo rivolgere per risolvere questi problemi. Si sa bene chi sono i soggetti che vanno a fare questo scempio, si recano in auto su una strada agricola e nessuno controlla, portano di tutto, fanno grigliate dove non si può accendere il fuoco tranquillamente. Non se ne può più: è arrivato il momento che si faccia qualcosa per porre fine a questo degrado».

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