Ecco dove si trovano i canguri di Pusiano: «Stanno benissimo»

La storia Parla il veterinario dell’oasi della Maremma dove sono ospitati i canguri presi dall’Isola dei Cipressi: «Area simile alla vostra, vivono insieme a tanti animali»

«I wallaby stanno bene, sono integrati perfettamente nella nuova area che è molto simile a quella dove vivevano. Ma al di là della legge sulla pericolosità degli animali, bisognerebbe fare una riflessione anche su dove sono finiti diversi canguri nani nati sull’Isola dei Cipressi in questi anni».

La Provincia ha parlato nei giorni scorsi con Marco Aloisi, il veterinario che si occupa dei wallaby - da sempre definiti impropriamente canguri - che si trovavano nell’Isola dei Cipressi da anni e che lo scorso 12 ottobre sono stati prelevati dai carabinieri forestali e trasferiti in Toscana, nella Maremma più profonda. «Gli animali si trovano in una parte recintata di un’area di 70 ettari», questo il commento del veterinario che segue i wallaby.

Per la precisione i canguri nani ora si trovano a Semproniano in provincia di Grosseto, all’interno di un’oasi naturale che si chiama “Animanatura Wild Sanctuary”. Una zona selvaggia, dove sono ricoverati diversi animali in condizioni che vengono definiti ottimali. E mentre Pusiano ancora si interroga sul sequestro - con tanto di raccolta di firme per chiederne il ritorno - il professionista spiega la situazione in cui si trovano. Senza ovviamente entrare nel merito della questione amministrativa.

«Il mio ruolo - dice a questo proposito - è quello di rispettare al massimo le condizioni di benessere degli animali presenti e anche dei wallaby, la zona in cui si trovano è abbastanza simile a dove vivevano in precedenza con boschi e radure. Questo è un autentico santuario in cui gli animali che non possono stare da altre parti perché sotto sequestro per maltrattamento o confisca trovano casa», aggiunge Aloisi.

Tra le mille voci, anche quella che i canguri sarebbero stati rinchiusi, con tanto di recinzioni. Anche in questo caso, la spiegazione è scientifica. «Hanno la stessa libertà che avevano sull’isola dove il limite era rappresentato dal lago, qui sono in una parte recintata dei 70 ettari in cui sono conservati gli animali».

Se si chiede al veterinario cosa ne pensa della legge che ritiene pericolosi questi wallaby spiega: «Il mio ruolo è quello del veterinario, non quello di un avvocato e comunque le leggi vanno rispettate. Credo che già negli anni ’90 bastasse dichiararli per non incorrere in problemi, bisognava poi evitare che si riproducessero. Mi viene anche da chiedere in questi quasi trent’anni dove siano finiti molti dei wallaby nati a Pusiano. Di sicuro i nati non sono solo i 13 che abbiamo in custodia».

Nessuna foto può essere fatta ai wallaby perché ora si trovano nella zona comunque non visitabile se non in particolari condizioni: «In futuro l’intenzione di rendere visitabile anche questo santuario ma ora non è possibile, per eventuali foto bisogna chiedere il permesso al Ministero dell’Ambiente. Posso assicurare come veterinario che gli animali stanno bene e siamo qui per curarli».

Animanatura è un santuario nel cuore della Maremma con diversi ettari a disposizione per gli animali e qui sono stati aggiunti recentemente nella mappa delle aree da realizzare quella dei wallaby, quella della lince, dei primati, della bertuccia e poi anche un rettilario. Vivono sull’isola lupi, mufloni, daini, bufali, dromedari, zebre, struzzi, tigri, leoni e molti altri animali. Una sorta di eden. Basterà per consolare i cittadini di Pusiano che avevano ormai fatto l’abitudine di scrutare da lontano questi canguri, diventati delle icone turistiche?

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