Effetto Covid sulla casa di riposo: in due anni volontari dimezzati

Il caso La pandemia ha lasciato segni sull’attività e le presenze in Ca’ Prina, dove le persone che prestano gratuitamente la loro opera sono 40, erano 91

Volontari più che dimezzati rispetto all’anno precedente, ovviamente a causa delle restrizioni per il Covid-19, un mare di vaccini e di tamponi per tenere il virus lontano dagli ospiti.

Emergono dati interessati dal bilancio sociale 2021 di Ca’ Prina, approvato nelle scorse settimane dal cda della casa di riposo erbese: il documento rende conto delle attività svolte nel secondo anno pandemico e lascia ben sperare per il futuro.

Calo impressionante

Il primo numero che balza all’occhio è quello relativo ai volontari. Al 31 dicembre 2021 erano 40, meno della metà rispetto ai 91 ufficialmente registrati l’anno precedente. Il motivo è presto spiegato: a causa del Covid-19, di fatto i volontari non hanno potuto operare all’interno della Rsa per scongiurare contagi. E se consideriamo che 35 volontari su 40 sono over 65, è facile comprendere come gran parte di loro sia nella fascia di età più a rischio a fronte del Sars-CoV-2.

Tra gli obiettivi del presidente Alberto Rigamonti, già per il 2022, c’è la riapertura della casa ai volontari - che potrebbero quindi tornare a crescere - e a tante attività collaterali per intrattenere gli ospiti: la speranza è che l’ennesima crescita dei contagi non costringa ancora a rimandare l’agognato ritorno alla normalità.

Impressionanti sono poi i numeri relativi ai tamponi. Da due anni Rigamonti racconta di “tamponi a tappeto” su tutti gli operatori e gli ospiti per individuare (e arginare) immediatamente eventuali contagi: le cifre contenute nel bilancio sociale danno conto di questo sforzo.

Nel 2021 sono stati effettuati 5.215 tamponi agli operatori, 4.689 agli ospiti, 963 agli ospiti del centro diurno, 514 a volontari e manutentori: il totale è 11.381, con una media di 31 al giorno. Nel 2020, quando i tamponi erano ancora merce rara, vennero effettuati 1.716 test agli operatori e 2.023 agli operatori, in totale 3.739, tutti concentrati nella seconda parte dell’anno.

Lo scorso anno verrà ricordato anche per l’avvio della campagna vaccinale su larga scala e Ca’ Prina, insieme alle altre Rsa, è stata fra le prime strutture a distribuire lo scudo anti-Covid ai propri anziani e dipendenti. Nello specifico, sono state somministrate 619 dosi agli operatori, 517 agli ospiti e 111 a volontari e manutentori (i numeri tengono conto di prime, seconde e terze dosi).

Grande novità per il 2022: un cantiere milionario

Il 2021 si è chiuso con 248 ospiti, 196 donne e 52 uomini: per le donne l’età media è di 88 anni, per gli uomini 86. Al 31 dicembre c’erano in lista di attesa 163 persone. Tra gli ospiti della casa, 113 sono di Erba, 63 del distretto erbese, tutti gli altri provengono dalle Province di Como, Lecco, Monza Brianza e Milano.

E il futuro? Il 2022 è partito con una grande novità, l’avvio di un cantiere milionario - finanziato con il Superbonus 110 - che porterà entro la fine dell’anno alla riqualificazione energetica dell’edificio e numerose migliorie. Ca’ Prina sarà presto più accogliente e all’avanguardia.

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