Legna erbese al posto del gas: ora c’è anche il “sì” degli esperti

Il progetto Ripulire i boschi con tagli mirati per foraggiare caldaie a cippato. Proserpio, esperto delle aree boschive di Erba: «Bella operazione anche per prevenire il dissesto idrogeologico»

Ripulire i boschi ed effettuare tagli mirati per foraggiare le caldaie a cippato? Per operatori di settore ed esperti il progetto dell’amministrazione di Mauro Caprani è buono, anche se la cura delle aree boschive - estesa a tutto il Triangolo Lariano e non solo al territorio erbese - dovrebbe essere una priorità al di là delle centrali termiche da alimentare.

In attesa di sapere se l’installazione delle sette caldaie a cippato per riscaldare gli edifici pubblici verrà effettivamente finanziata da Regione Lombardia, l’idea di recuperare la legna fra i boschi di Erba e Barni sembra convincere gli esperti. Piero Proserpio conosce bene le aree boschive di Erba e si occupa in prima persona dei tagli per conto di alcuni privati: a sentire lui, era ora che qualcuno mettesse in moto un circolo virtuoso per valorizzare i boschi.

Le opinioni

«Sarebbe una bella operazione da mettere in piedi - dice - era ora che qualcuno ci pensasse e iniziasse ad affrontare il tema delle aree boschive. Sono 70 anni che i boschi erbesi non vengono toccati, il 60 per cento del materiale presente di fatto è già morto: basta entrare e raccogliere quello che si trova per terra, c’è molto materiale già utilizzabile. Alleggerire i nostri boschi è una cosa buona, anche nell’ottica della prevenzione del dissesto idrogeologico». La prima cosa da fare, insomma, è raccogliere il legno già caduto a terra o nell’alveo dei torrenti. Poi si può pensare anche a tagli mirati. «Il potenziale c’è, gli ettari di bosco ci sono. Dalla Capanna Mara in giù i boschi andrebbero alleggeriti tutti, sarebbe un bene anche per la salvaguardia delle specie vegetali minori che rischiano di scomparire soffocate. Certo - ricorda Proserpio - gran parte sono privati, bisogna prima acquisire il loro consenso».

Molti dei privati che hanno terreni sulle montagne erbesi rientrano nella Cooperativa per il rimboschimento della Valle Bova, presieduta da Celestino Sangiorgio. «L’idea di ripulire i boschi ed effettuare tagli mirati - dice Sangiorgio - non può che trovarmi d’accordo, lo vado predicando da anni inascoltato. Mi sembra però che qui si stia affrontando solo una piccola parte del problema, e solo perché ci saranno caldaie a cippato da alimentare».

Censimento

Per Sangiorgio «non ha senso effettuare un censimento dei boschi solo fra i confini erbesi, come quello che è stato commissionato a un agronomo forestale dal Comune per verificare la presenza di legna buona per le caldaie. Serve uno studio per tutto il Triangolo Lariano, non possiamo suddividere la montagna: bisogna allargare lo sguardo e pensare a pulizia e tagli su larghissima scala».

Non ha senso, conclude Sangiorgio, «studiare il particolare (i boschi erbesi) senza considerare tutto il contesto, rappresentato dall’intero Triangolo Lariano».

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