Trenord, da settembre biglietti più cari

Trasporti Entrano in vigore gli aumenti medi del 3,82%: il biglietto da Como a Milano costerà 20 centesimi in più. Magon: «Inaccettabile con un servizio così inadeguato» - Monteduro: «L’azienda non scarichi sugli utenti»

Dal primo settembre i biglietti di Trenord aumentano in media del 3,82% e i titoli integrati dell’1,91%. Non è un balzo vertiginoso, ma pendolari e lavoratori sono sul piede di guerra perché il rincaro non è giustificato a loro dire dalla qualità del servizio offerto.

Firmata a luglio la delibera dalla giunta regionale, Trenord ha confermato l’aumento delle tariffe di viaggio dal prossimo mese.

Al netto delle percentuali, tradotto in termini pratici, vuol dire che un viaggio di sola andata da Como San Giovanni alla Centrale costa 20 centesimi in più, sulla stessa tratta tra Como e Milano il settimanale aumenta di un euro mentre il mensile di tre.

L’abbonamento “Io viaggio ovunque in provincia di Como” passa da 76 a 78 euro. Sono come ovvio coinvolte tutte le linee. Per restare nel Comasco la corsa singola tra Chiasso e il capoluogo milanese sale di 30 centesimi, per la stessa destinazione chi parte da Mariano Comense paga dieci centesimi in più e chi sale in carrozza da Canzo 20 centesimi in più.

Le fasce chilometriche

Sul portale istituzionale di Trenord sono segnati gli aumenti secondo i chilometri da percorrere. I nuovi abbonamenti si possono acquistare anche tramite App da lunedì e dunque le tariffe sulla piattaforma online non sono ancora stati aggiornati.

Sono aumenti comprensibili? «Sì, se il servizio offerto fosse puntuale e di qualità – commenta Daniele Magon, segretario generale della Cisl dei laghi – e invece troppo spesso i pendolari sono abbandonati sulle banchine. È una mossa sbagliata, difficile da digerire in un momento storico dove sta aumentando tutto e a pagare sono sempre i lavoratori i cui stipendi sono fermi. Mi piacerebbe che Trenord fosse altrettanto attenta quando c’è da riconoscere i bonus e i rimborsi per i ritardi e le soppressioni».

La crisi energetica

«La crisi energetica influisce certo anche sui trasporti, ma i disservizi di Trenord sono ormai cronici – ragiona Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil del Lario – abbiamo fatto tante battaglie per chiedere alla Regione di imporre a Trenord delle scelte diverse. Purtroppo dobbiamo fare i conti con cancellazioni, poche carrozze e troppi minuti d’attesa. Questo ulteriore aumento poteva essere assorbito dai bilanci aziendali, dagli utili macinati da Trenord, invece che pesare sull’utenza».

Nel frattempo è stata rimandata l’entrata in vigore della bigliettazione elettronica unica, già decisa nel 2012, ma mai davvero attuata. La prossima scadenza è fissata non oltre giugno 2023.

La Regione Lombardia ha anche fatto propria una proposta avanzata da Trenord per introdurre la regola della validità giornaliera dei titoli di viaggio, che ad oggi invece non scadono. In sostanza il biglietto diventa valido solo per il giorno prescelto al momento dell’acquisto.

La misura è pensata «per attenuare il fenomeno dell’evasione tariffaria con un conseguente beneficio sui ricavi». Ad oggi invece fa fede l’obliterazione.

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