«Muraglione irregolare»:
guerra Comune-Provincia

Villa Saporiti segnala in procura dirigente, direttore lavori e impresa. Palazzo Cernezzi porterà al Tar le «quattro difformità» contestate

Il muro delle paratie, o meglio le quattro difformità che la Provincia contesta al Comune, finiscono sia in procura della Repubblica sia al Tar per un annunciato braccio di ferro tra i due Enti. Ad esprimersi sul caso del muro mancava soltanto il tribunale amministrativo, visto che è già intervenuto il tribunale cittadino che ha aperto un’inchiesta, la guardia forestale (che ha effettuato i sopralluoghi sul cantiere). Al momento il Comune non ha chiarito se richiederà la sospensiva, anche se in termini giuridici non avrebbe particolare necessità di farlo.


La sanzione
L’amministrazione provinciale, tramite il superdirigente al Territorio Giuseppe Cosenza, ha dato corso al provvedimento sanzionatorio nei confronti del Comune e dell’impresa che prevede la richiesta di ripristino dei luoghi e la segnalazione all’autorità giudiziaria. I trasgressori vengono individuati in Antonio Ferro (responsabile unico del procedimento), Antonio Viola (direttore dei lavori) e Marco Salmini (presidente della società Sacaim). Nel documento datato 11 novembre, vengono analizzate le quattro difformità individuate da Villa Saporiti, ma contestate da Palazzo Cernezzi a cui la Provincia sostanzialmente non crede. La prima riguardava il muro realizzato "a gradoni" e con altezze superiori fino a un massimo di circa 20 centimetri, secondo il Comune da intendersi come temporanee. Cosenza parla di «motivazione oggettivamente e tecnicamente priva di fondamento in relazione alla fattispecie del manufatto da realizzare per la sua semplicità progettuale» e aggiunge che «in altre parole si sostiene di aver realizzato un muro con costi superiori in termini di mano d’opera e di materiali, ferro e calcestruzzo, per poi demolirne una parte per conseguire la conformità progettuale autorizzata». Bolla come «priva di fondamento» anche la giustificazione addotta dal Comune sulla forma delle fioriere (realizzate ellittiche anziché rettangolari) e parla di «necessità di nuove opere in calcestruzzo aggiuntive e quindi maggiori costi per rendere le fioriere rettangolari».


Il ricorso al Tar
Il Comune ha affidato a una nota di poche righe la sua posizione, che si riassume in un ricorso al Tar. «Vista l’ordinanza dell’amministrazione provinciale - scrive Palazzo Cernezzi - il Comune, non condividendo le osservazioni mosse da Villa Saporiti alle proprie controdeduzioni, ha deliberato di proporre ricorso per l’annullamento di tale ordinanza, insistendo sulle motivazioni già addotte dal Responsabile del procedimento». La possibilità di ricorso al Tar era indicata anche sull’ordinanza con cui la Provincia ha sanzionato il Comune.

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