Paratie: il cantiere
ha 200 giorni di ritardo

I lavori erano stati consegnati alla ditta veneziana Sacaim l’8 gennaio 2008 e il primo lotto avrebbe dovuto concludersi il 9 marzo del 2009. Così non è stato e l’ultimo annuncio (pre-muro) dell’amministrazione comunale vedeva il taglio del nastro per la fine dell’anno. Inutile dire che non sarà così

COMO Il primo lotto del maxi cantiere delle paratie (da piazza Cavour ai giardini a lago) viaggia con un ritardo di circa 200 giorni. E questo a prescindere dalla vicenda del muro. I 200 giorni arrivano infatti fino al 20 settembre scorso, quando è esplosa la questione del muro aggiuntivo (sugli ultimi 70-80 metri previsto dalla cosiddetta "variante Viola" mai approvata in via definitiva, ma in quella parte realizzata). Il cantiere era stato consegnato alla ditta veneziana Sacaim l’8 gennaio 2008 e il primo lotto avrebbe dovuto concludersi il 9 marzo del 2009. Così non è stato e l’ultimo annuncio (pre-muro) dell’amministrazione comunale vedeva il taglio del nastro per la fine dell’anno. Inutile dire che non sarà così.
Nel contratto firmato dall’amministrazione comunale e dall’impresa il 14 maggio del 2007 si legge testualmente: «Fase A: ultimazione opere previste nel tratto tra i giardini di ponente e l’hotel Metropole e Suisse entro 427 giorni dalla data di consegna dei lavori». Calendario alla mano significava il 9 marzo 2009. Da allora e fino al 20 settembre sono trascorsi circa 200 giorni (195 per la precisione). Per ogni giorno di ritardo è prevista una penale a carico dell’impresa di «7.754,825 euro al giorno» come comunicato dallo stesso Comune il giorno della consegna dei lavori, l’8 gennaio. I ritardi sono in parte dovuti al maltempo, ma le giornate di stop non sono quantificabili. L’articolo 16 del «capitolato speciale d’appalto» (che regola i rapporti tra Comune e società) prevede testualmente: «Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatiche o altre simili circostanze speciali impedissero in via temporanea il procedere dei lavori, la direzione lavori, d’ufficio o su richiesta dell’appaltatore, potrà ordinare la sospensione dei lavori disponendone la ripresa quando siano cessate le ragioni che determinarono la sospensione». Impossibile, sapere quante volte a causa del maltempo il cantiere sia stato bloccato e, quindi, le penali siano state congelate.

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