I primi due mesi del muro
e le promesse non mantenute

A fine ottobre il sindaco aveva annunciato l'abbattimento prima di Natale. Martedì al Pirellone è stato trovato l’accordo sul progetto salva-lungolago, ma è anche emerso che serviranno dai due ai tre mesi per la preparazione del nuovo progetto.

Como - Sono già passati due mesi dalla promessa del sindaco Stefano Bruni di far rivedere il lago ai comaschi. Il muro è ancora lì (dietro le finestre chiuse). Il 20 ottobre scorso il sindaco dichiarò: «Il presidente Formigoni mi ha chiesto di abbattere subito il muro, ma non si può perché c’è un’inchiesta della magistratura ancora in corso. Penso che ci vorranno un paio di mesi, i nostri tecnici comunque stanno già lavorando». I due mesi, calendario alla mano, scadrebbero poco prima di Natale. E non basteranno. Martedì al Pirellone è stato trovato l’accordo sul progetto salva-lungolago, ma è anche emerso che serviranno dai due ai tre mesi per la preparazione del nuovo progetto. Questo vuol dire l’abbattimento, nell’ipotesi peggiore, a fine febbraio.
Altra promessa mancata è stata quella dell’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo che aveva detto che il 9 novembre sarebbe arrivato a Como con il piccone e aveva invitato il Comune ad organizzare una manifestazione di piazza. Il collega con delega al Territorio, Davide Boni aveva più volte cambiato idea sui finanziamenti dicendo in un primo momento che la Regione non avrebbe messo un euro e, successivamente, che gli Enti locali avrebbero dovuto fare la loro parte.

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