Progetto paratie, nuovo blitz
della Forestale in Comune

Nel mirino della procura finiscono gli incarichi ai progettisti. Non si ferma l'inchiesta aperta dopo l'edificazione del muro che oscura la vista del lago

Tornano a bussare al Comune gli uomini del corpo forestale dello Stato che, su mandato del sostituto procuratore Simone Pizzotti, hanno acquisito nuova documentazione sul cantiere delle paratie. Segno, inequivocabile, di un’inchiesta che ancora non è chiusa.
L’ultima iniziativa della magistratura non riguarda il cantiere e i lavori già eseguiti, compreso il fatidico e contestato muro, bensì gli incarichi con i quali Palazzo Cernezzi chiese ai progettisti di ridisegnare il lungolago con un sistema di protezione della piazza dalle esondazioni del Lario. Gli uomini della Forestale, da quanto si è appreso, avrebbero acquisito documentazione vecchia anche di una dozzina di anni, andando a spulciare negli archivi risalenti ai conferimenti d’incarico dati ai primissimi progettisti.
La sensazione è che il magistrato voglia comprendere meglio quale procedura ha seguito l’amministrazione comunale per l’assegnazione degli incarichi.
Tra acquisizione di atti a Palazzo Cernezzi e sopralluoghi nell’area di cantiere salgono già a quattro i blitz che, in poco più di tre mesi, gli uomini della Forestale sono stati costretti a compiere - su mandato della procura - per far luce su una vicenda che ha fatto infuriare una città intera. E che è sfociata in un’inchiesta penale nella quale si ipotizzano i reati di edificazione abusiva, danno ambientale, la violazione di un decreto legislativo del 2006 contenente norme in materia di tutela ambientale e la violazione dell’articolo 734 del codice penale, ovvero «distruzione o deturpamento di bellezze naturali».

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