Ca' d'Industria, i parenti:
"Come gestite in nostri soldi?"

I congiunti degli ospiti della struttura per anziani al centro delle polemiche scrivono a "La Provincia" e chiedono chiarezza sull'attuale gestione della struttura e traparenza sui risparmi accumulati da quella precdente

Cara Provincia,
anni fa, quando la nuova Amministrazione si insediò alla guida della Ca' d'Industria, ci colpì il discorso che fece, a noi parenti degli ospiti, il presidente dott. Pellegrino. Promise un radicale cambiamento con stravolgimento di dipendenti che, a suo dire, dovevano essere tutti super qualificati e... fu così  che il giorno dopo il suo insediamento ci furono le prime defenestrazioni e, contemporaneamente, iniziò una giostra di personale soprattutto in campo infermieristico che creò non pochi disguidi, vuoi per la lingua parlata dai nuovi venuti, vuoi per i tempi e i modi di preparazione delle terapie che, in nome di norme dettate dalla Asl, subirono un paio di modifiche per poi ritornare oggigiorno al vecchio sistema.
E' peggiorata la prestazione medica. Prima c'erano due medici che sottoponevano gli ospiti a visite accuratissime cadenzate (anche se non presentavano particolari patologie) per cui, se vi era qualche cambiamento o qualche sintomo che poteva far presagire un eventuale malessere, si provvedeva preventivamente, evitando l'evolversi di bronchiti, blocchi intestinali, ritenzioni idriche e via dicendo, senza contare che un rapporto così stretto con il medico serviva a rassicurare l'ospite. Oggi il servizio medico è assicurato quando c'è bisogno e... se arriva in tempo.
Meno male che si partì subito pensando di risparmiare dotando gli ospiti di tovagliolini da bar: ci si può ben immaginare cosa si poteva ripulire con dei micro tovaglioli; anche in questo caso si è tornati indietro.
Venne proposto un giro di OSS e ASA da un reparto all'altro che creò solo rallentamento nel lavoro e smarrimento agli ospiti, i quali hanno fondato le loro sicurezze su mani amiche che sanno come gestirli. Soprattutto per chi, avendo perso la vista e l'udito, riconosce nella voce e nella gestualità una presenza rassicurante.
Venne  cambiato l'appalto della lavanderia (che fino ad allora non aveva creato problemi) per cui oggi abbiamo golfini infeltriti, tute, calzoni, pigiami, camice, maglie non stirate. Il dott. Pellegrino promise che con il 2009 avrebbe provveduto a cambiare fornitore: siamo a marzo 2010 e la situazione è immutata.
Sono stati chiusi gli ambulatori oculistico e dentistico che avevano sede a Rebbio; è stata tolta la pet terapy. Una volta alla settimana, il mercoledì, dei ragazzi con dei cani appositamente addestrati, facevano visita agli ospiti che accoglievano ed accarezzavano con tanto affetto questi docili animali. E' stata soppressa la giornata della lettura di fiabe da parte di una signora, è andato in pensione l'animatore, sostituito con un'animatrice. Oggi, con due donne, sarà difficile portare fuori gli ospiti poiché non vi è più nessuno che ha la forza fisica di caricare sul pulmino o sul pullman, in occasioni uscite collettive, gli ospiti che hanno grosse problematiche di deambulazione.
A fronte di riduzioni di prestazioni vi è stato un aumento delle rette del 14% (se non erro in difetto), un aumento del malumore fra i parenti e gli ospiti che si rendono conto di come sia cambiato il menage.
Ora sul giornale leggiamo che il problema della Ca' D'Industria è il bilancio. Domanda: noi che paghiamo le rette dei nostri cari (non tutti hanno una pensione sufficiente) abbiamo diritto o no di sapere come sono gestiti i nostri soldi, di prendere visione del contratto stipulato con la società di ristorazione che sarà anch'esso onorato con i nostri soldi? Siamo sicuri che ci si fermerà all'esternalizazione solo della cucina e non di altri servizi, visto che il dott. Pellegrino ha comunicato al personale che sarebbe meglio che stessero a casa di notte con i loro bambini, poiché lui ha chi mettere al posto nel servizio notturno?
La società che ha appaltato il servizio mensa si pregia di avere ASA, OSS, fisioterapisti, infermieri, animatori, guardarobieri. Le pulizie per ora sono già appaltate ad un'altra coop.
Alla luce di ciò, si comprende l'agitazione di tutte le categorie dei dipendenti che protestano per solidarietà con i colleghi ma anche perché hanno la percezione di un futuro molto incerto.
Ma che fine hanno fatto i soldi e i titoli lasciati dalla vecchia amministrazione, se le rette sono state aumentate (e vengono regolarmente pagate), le prestazioni sono diminuite, le strutture non sono state mantenute in stato di efficienza (visto che improvvisamente le cucine sono diventate obsolete e fuori norma) e una struttura - La Solitaria di Albese - è stata addirittura chiusa ? Non sarà profeta in patria chi prevede un ulteriore aumento delle rette, peraltro negato dal dott. Pellegrino ? La storia continua. Speriamo che, come nelle fiabe, abbia un lieto fine.
Lettera firmata da Maria Grazia Noseda, Martia Emilia Salomone, Anna Zanetti, Orsola Bianchi,Floriana Tettamanti, Enzo Arighi, Antonio Meola,Wanda Bonando, Angela testoni
(seguono circa venti firme illeggibili di parenti degli ospiti)

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