Ca' d'Industria, il Pd: "Appalto
più caro di tre milioni"

Marcello Iantorno annuncia che chiederà «l'intervento del prefetto Michele Tortora». E per lunedì sera in Consiglio promette battaglia

COMO - Denuncia «maggiori costi quantificati in 3 milioni di euro nell'arco del decennio» e chiederà «l'intervento del prefetto Michele Tortora» perché la situazione in cui si trova la Ca' d'Industria è «insostenibile». Al sindaco chiederà di chiarire i rapporti tra la società a cui è stato affidato l'appalto (Fms) il gruppo Serist con cui, secondo lui, «non ci sono legami in realtà, ma il nome del gruppo è stato usato per ottenere i requisiti». A spiegare i dati sarà, questa sera in consiglio comunale, Marcello Iantorno (Pd) per chiedere ancora una volta le dimissioni dell'intero cda della casa di riposo, in testa quelle del presidente Domenico Pellegrino. Il clima all'interno della maggioranza è tutt'altro che sereno con la Lega Nord, Liberi per Como, ma anche alcuni liberal (anche se poi faranno probabilmente quadrato al momento del voto) che sono molto perplessi sulla vicenda Ca' d'Industria. «L'offerta economica - chiarisce Iantorno - proposta da Fms e che costituirà il prezzo da pagare è superiore di 1,49 euro a pasto (x 180.000 pasti annui per gli ospiti) rispetto all'offerta fatta dalla seconda non risultata vincitrice, la società comasca Inservio srl, con un maggior costo annuo per la fondazione di 268.200 euro a cui sono da aggiungere 26.700 euro l'anno dovuto al maggior costo dei pasti per dipendenti (calcolati 30 mila pasti annui) per un totale di 294.200 euro l'anno. Questo significa che nell'arco di un decennio, tale la durata dell'appalto, fanno circa tre milioni di euro a danno della Fondazione e degli ospiti». E aggiunge: «Una scelta errata da annullare al più presto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA