Giornate di piogge continue
Il lago a rischio esondazione

Como: ancora due giorni di forte maltempo sulle Regioni settentrionali.  Il livello è cresciuto di un centimetro e mezzo l'ora, è salito dai 40 centimetri di domenica ai 74 delle sedici di lunedì, con un saldo positivo di 52 milioni di metri cubi d'acqua

COMO Una grande botta d'acqua sulla provincia di Como e nel lago dal tardo pomeriggio di domenica all'alba di lunedì. Dopo qualche ora di pausa, il cielo s'è di nuovo incupito, l'annunciata perturbazione è arrivata e ha dato fondamento all'allarme bis della Protezione Civile. Ancora due giorni di forte maltempo sulle Regioni settentrionali, pioggia e vento. «Precipitazioni di particolare intensità - avvisa la sala operativa della Regione Lombardia - Rischi idrogeologici ed idraulici per le giornate di martedì 4 e mercoledì 5 maggio. Si invitano i presidii territoriali a prestare attenzione e a vigilare sul riattivarsi di fenomeni franosi e di possibili esondazioni di corsi d'acqua». Sembra l'inizio di maggio del 2002, medesime condizioni meteo avverse. Allora, il lago esondò e adesso il rischio sembra incombente: fino a metà pomeriggio di lunedì il livello è cresciuto di un centimetro e mezzo l'ora, è salito dai 40 centimetri di domenica ai 74 delle sedici di lunedì, con un saldo positivo di 52 milioni di metri cubi d'acqua, rimasti nel lago tra entrate ed uscite. La soglia d'esondazione in piazza Cavour è a 120 centimetri, ma considerata la velocità di crescita e le nuove minacce, c'è chi ha fatto gli scongiuri e chi ha detto che una fuoriuscita avrebbe rappresentato la prova, non ancora prova del nove, ma quasi, dei benefici dell'innalzamento del lungolago. Tutto dipende dall'entità della fuoriuscita, tenendo conto che il tratto protetto è solo quello verso i giardini. La fase è tuttora quella della “difesa attiva”, cioè lo smaltimento dell'acqua in eccesso. Le dighe di Olginate sono state completamente aperte: lo comunica il direttore del Consorzio dell'Adda, Luigi Bertoli, che già ad aprile, aveva disposto manovre per tener ragionevolmente basso il livello, in modo che la combinazione di pioggia primaverile e di scioglimento delle nevi non si scaricasse su un lago già pieno. Insomma, è intervenuta quella che si chiama regolazione del lago.

© RIPRODUZIONE RISERVATA