Per tagliare il superstipendio
un'alleanza tra Lega e Pd

Nel mirino lo stipendio al segretario e direttore generale del Comune di Como Nunzio Fabiano che, nel 2009, ha percepito uno stipendio lordo di circa 241mila euro

COMO - Un'inedita alleanza tra Lega e opposizione per tagliare lo stipendio al segretario e direttore generale di Palazzo Cernezzi Nunzio Fabiano che, nel 2009, ha percepito uno stipendio lordo (comprensivo della carica di segretario generale, di direttore generale e dei diritti di segreteria) di circa 241mila euro. A Lecco la giunta di centrosinistra del neoeletto sindaco Virginio Brivio nelle ultime ore ha cancellato la figura del direttore generale (risparmierà oltre 40mila euro) e ha abolito l'assegno ad personam di circa 14mila euro a testa attribuito ai dirigenti a tempo determinato, assicurandosi altri 70mila euro. Gli oltre 100mila euro che entreranno nelle casse del Comune verranno destinati a voucher per pagare cassintegrati e persone in difficoltà che si occuperanno della manutenzione del verde e dell'arredo urbano per conto dell'amministrazione.
L'opposizione a Como preme sull'acceleratore per fare lo stesso e la Lega vede di buon occhio la cancellazione della figura del direttore generale.
«Per noi è quasi del tutto superflua - dice il capogruppo lumbard Giampiero Ajani - un importo tanto elevato di oltre 200mila euro l'anno è ingiustificato. Noi vediamo bene operazioni per la decurtazione degli stipendi troppo elevati. Come Lega siamo da sempre contro gli sprechi di denaro pubblico e l'idea di Lecco potrebbe essere buona. Ne parleremo in gruppo e poi al sindaco».
Il capogruppo del Pd Luca Gaffuri è pronto ad esportare l'iniziativa del primo cittadino lecchese e collega di partito. «Come si può notare - commmenta - quando si ha la volontà se un'amministrazione vuol  fare politiche innovative e che tengano presente la realtà che si sta vivendo, è possibile farlo. L'iniziativa portata avanti da Virginio Brivio lo dimostra. Da sempre sosteniamo che a Como non è necessario avere la figura del direttore generale. In questa situazione economica penso che sia una scelta oculata quella di non riconoscere premi, ma di destinare risorse a chi in questo momento sta vivendo la realtà della disoccupazione. Del direttore generale si può fare a meno ed è quello che chiederemo di fare».
Figura da abolire anche per Alessandro Rapinese (Area 2010): «La presenza del direttore generale rispecchia questa amministrazione: se invece che pagarlo i cittadini lo dovesse fare il sindaco, sarebbe già in vacanza. Verificherò la possibilità di subemendamenti e degli strumenti che in sede di bilancio in discussione in aula possano eliminare concretamente la figura. Mi sembra infatti che senza direttore generale il Comune vada avanti, come dimostrano le sedute sul bilancio a cui Fabiano non è stato presente. Tra l'altro viste le gare da rifare e i bandi di concorso cambiati non mi sembra che serva. Anzi. Per quanto mi riguarda, e l'ho già detto, è l'intero staff del sindaco ad essere superfluo e a pesare inutilmente sulle tasche dei cittadini».

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